Stadio chiuso, tutti fuori I debiti fermano il derby
Grosseto-Gavorrano non si gioca, era successo solo per guerre e alluvioni
Chiuso per debiti. Il cartello non c’è, ma è quello di cui hanno dovuto prendere atto le squadre di Grosseto e Gavorranno (serie D) assieme alla terna arbitrale arrivata dalla Sicilia per trovare il cancello dello stadio Zecchini sbarrato. Non si gioca il derby della Maremma.
Prima di ieri il Grifone si era fermato solo per le guerre, l’alluvione del 1966 e quella volta nel 1948 quando la squadra biancorossa venne rallentata dal passaggio del Giro d’Italia ed arrivò tardi a Prato, perdendo la possibilità di vincere il campionato e andare in serie B. Un precedente ricordato nei libri celebrativi sul centenario della società: ora andrà aggiunto un nuovo capitolo, il più umiliante in 105 anni.
Un finale triste, prevedibile per il club dell’italo-americano Max Pincione sparito a New York, moroso nei confronti di Comune, ex calciatori e fornitori, venerdì sera mollato dagli ultimi collaboratori superstiti, mai pagati dalla scorsa estate, che hanno rassegnato le proprie dimissioni. «Diretta conseguenza della situazione sia organizzativa che economica che dura ormai da tempo — ha scritto lo studio legale D’Amato e associati a nome dei 13 collaboratori — e che impedisce di poter continuare ad assolvere i propri compiti non essendoci neanche i requisiti minimi di sicurezza per l’utilizzo dello stadio». Erba incolta e linee non segnate, lo stadio non è più coperto da assicurazione, nessuno alle biglietterie, assenti Vigili del Fuoco e Croce Rossa.
La scena è surreale. I giocatori e l’allenatore biancorossi pur non allenandosi da 10 giorni si presentano per evitare squalifiche. L’arbitro fa l’appello, attende i 45 minuti previsti dal regolamento, nessuno apre il cancello: sarà sconfitta 0-3 a tavolino del Grosseto, che verrà penalizzato di un punto. Ma appare un dettaglio. Se questa scena si riproporrà altre due volte, anche non consecutive, la società verrà radiata. «Situazione allucinante, ma ci rialzeremo», la promessa di Fabrizio Rossi, assessore allo Sport. Il fondo è già stato toccato.