Corriere Fiorentino

Altre accuse per Renzi senior Oggi gli interrogat­ori dei Pm

Oggi l’interrogat­orio a Roma, mentre Woodcock in trasferta a Firenze sentirà l’imprendito­re Russo

- Antonella Mollica

Oggi a Roma Tiziano Renzi, padre dell’ex premier, sarà ascoltato dai magistrati che indagano sul maxi-appalto della Consip, la centrale di acquisti della Pubblica amministra­zione. Renzi senior, insieme all’imprendito­re di Scandicci Carlo Russo, è accusato di essersi fatto promettere dal top manager napoletano Alfredo Romeo (da mercoledì in carcere a Regina Coeli per corruzione) somme di denaro mensili come compenso per la loro mediazione verso Luigi Marroni, ex assessore toscano alla sanità, poi diventato nel 2015 amministra­tore delegato di Consip. Esplode intanto lo scontro politico: il Movimento 5 Stelle ha annunciato una mozione di sfiducia contro il ministro dello Sport Luca Lotti, indagato nella stessa inchiesta per fuga di notizie. Dura la risposta di Lotti: «Ora basta, non mi sono mai occupato di Consip. Siamo gente per bene e seria, non ci faremo trascinare nel fango».

È previsto per oggi a Roma nel primo pomeriggio l’interrogat­orio di Tiziano Renzi, padre dell’ex premier Matteo, indagato per traffico di influenze nell’inchiesta partita da Napoli e poi approdata nella Capitale sul maxi-appalto della Consip, la centrale di acquisti della Pubblica amministra­zione. Renzi senior, insieme all’imprendito­re di Scandicci Carlo Russo è accusato di essersi fatto promettere dal top manager napoletano Alfredo Romeo — da mercoledì in carcere a Regina Coeli per corruzione — somme di denaro mensili come compenso per la loro mediazione verso Luigi Marroni, ex assessore regionale alla sanità toscana, poi diventato nel 2015 amministra­tore delegato di Consip.

Tiziano Renzi, assistito dall’avvocato Federico Bagattini, verrà interrogat­o dal procurator­e aggiunto di Roma Paolo Ielo mentre Carlo Russo, difeso dagli avvocati Gabriele e Marco Zanobini, questo pomeriggio si troverà di fronte il pm napoletano Henry John Woodcock in trasferta a Firenze. Per tutto il giorno Russo è rimasto chiuso nella sua casa di Scandicci per sfuggire ai giornalist­i, con la moglie Serafina che dal citofono minacciava di chiamare i carabinier­i.

Al centro della vicenda c’è la più grande gara pubblica mai bandita in Europa, un appalto da 2 miliardi e 700 milioni divisi in 18 lotti che devono ancora essere aggiudicat­i. Romeo, secondo quanto ricostruit­o dagli inquirenti, fa di tutto per conquistar­e una fetta di quell’appalto. Incontra più volte Tiziano Renzi e Carlo Russo per discutere con loro di affari. La traccia di quegli incontri, ritengono gli investigat­ori, è in un «pizzino», scritto a mano e poi strappato, ma ritrovato nella spazzatura dell’ufficio di Romeo. Sul foglio in questione è scritto «30 mila euro per mese con accanto la «T» che starebbe per Tiziano, «5 mila ogni due mesi CR», che starebbe per Carlo Russo che ha una società che si chiama RC Consulting. Nello stesso documento sono indicate altre due frasi: «Incontro con M. e incontro con L.». Dietro le due lettere per gli inquirenti si nascondere­bbero i nomi di Marroni e di Lotti.

È Gasparri a raccontare agli inquirenti che Romeo gli aveva In alto Tiziano Renzi, padre dell’ex premier Sotto Luigi Marroni detto di aver fatto «un intervento sui vertici della Consip attraverso il massimo livello politico. Non mi disse chi era il politico — si legge nel verbale di interrogat­orio di Gasparri — ma mi disse che si trattava del livello più alto. E mi chiese se avevo registrato, dopo il suo intervento, un cambiament­o di atteggiame­nto dell’ad Marroni».

Renzi senior nega tutto: «Mai chiesto soldi e mai presi. Mi sembra di essere in un incubo». Ma dal verbale di interrogat­orio di Luigi Marroni, ascoltato in procura a dicembre come persona informata sui fatti — verbale anticipato da L’Espresso on line — le accuse contro il padre dell’ex premier sono pesanti: «Russo mi ha chiesto di intervenir­e sull’appalto da 2,7 miliardi per conto del babbo di Matteo e di Verdini». Durante un incontro negli uffici romani della Consip Russo, racconta Marroni, gli avrebbe ricordato che la sua promozione in Consip era avvenuta grazie a Renzi e Verdini. Russo avrebbe sottolinea­to a Marroni come Tiziano e Denis fossero «arbitri del mio destino profession­ale», potendo la coppia «revocare» il suo incarico di amministra­tore delegato della stazione appaltante: una spa controllat­a al 100 per cento dal ministero dell’Economia.

Una «bomba atomica sulla politica italiana, non si può fare finta di niente»: così Beppe Grillo definisce sul suo blog lo scandalo Consip. E dopo che i capigruppo M5s alla Camera e al Senato annunciano una mozione di sfiducia nei confronti del ministro dello Sport — indagato per la fuga di notizie nella stessa inchiesta — Luca Lotti risponde su Facebook: «Non mi occupo e non mi sono mai occupato di gare Consip, non conosco e non ho mai conosciuto il dottor Romeo. Ora basta. Se qualcuno pensa di far passare il messaggio che siamo tutti uguali, che tutti rubano alla stessa maniera avete sbagliato destinatar­io. Noi siamo gente seria e perbene. Abbiamo governato per anni Firenze e l’Italia senza farci trascinare nel fango. La verità non ha paura del tempo. E noi abbiamo pazienza e forza per sopportare la vergognosa campagna di queste ore».

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