Ma il finale di campionato? Ecco i giovani della Primavera in lista d’attesa
Con 12 giornate ancora da giocare e senza obiettivi alla portata non resta che lanciare i baby talenti Trovare un nuovo Chiesa è possibile. Da Hagi a Baroni, passando per Perez: ecco chi ce la può fare
«AAA Cercasi, nuovi Federico Chiesa...». La colonna sonora è del toscano vincitore di Sanremo Francesco Gabbani, rivisitata in chiave viola. E ci aiuta per dare un senso ad un campionato che ormai ha poco da offrire e trovare temi di interesse alternativi. Il più gettonato è quello del lancio di giovani talenti. Anche perché altro di positivo a cui pensare non c’è. L’allenatore nuovo arriverà a giugno, i buchi di bilancio mettono tristezza, lo stadio è ancora un punto interrogativo (il progetto sarà presentato il 10 marzo) e la rincorsa europea è quasi impossibile. E allora perché non provare a lanciare calciatori del settore giovanile?
Nuovi Chiesa, insomma. Giocatori che si potrebbero presentare al «casting» di Moena con un po’ di esperienza in più. Sarebbe utile a loro ma anche alla società che spera un giorno di avere una squadra sempre più fatta in casa. Si potrebbe quindi giocare d’anticipo e chiedere a Sousa di farne crescere qualcuno. Il portoghese, e lo ha dimostrato, con i giovani se la cava. E non è un segreto che spesso li abbia chiesti in prestito al collega della primavera Guidi per alcuni allenamenti.
Tutti tranne uno. Che in realtà si è sempre allenato con i grandi per poi giocare con i piccoli. Si tratta di Ianis Hagi (1998), ad oggi 14 minuti a Cagliari in A 5 gol e 3 assist con la Primavera. Un talento straordinario per un ruolo però delicato, quello di trequartista. La concorrenza è spietata: Ilicic, Saponara, Bernardeschi, più Cristoforo e Borja Valero. Lui continua a lavorare, soprattutto sull’aspetto fisico, aspettando il suo momento. E lo fa vincendo anche alcune gare di calci di punizione (è un suo punto di forza) davanti agli occhi dei più esperti. Tra i più richiesti da Sousa c’è un altro figlio d’arte, Riccardo Baroni (il padre Marco allena il Benevento). Capitano in Primavera e ormai allievo prediletto di Astori e Gonzalo (gioca centrale). Da piccolo andava con il nonno al Franchi a vedere le partite, ora spera dopo la convocazione di Pescara di esordire in A.
Lunedì con il Torino era in panchina un altro ragazzo dalle belle speranze. Fabio Maistro, centrocampista 2.0 (molto attivo sui social) tutto muscoli, visione di gioco e tatuaggi. Unico neo per il momento è il ruolo. Gioca spesso interno in un centrocampo a tre ma sta studiando anche per altri moduli. E Joshua Perez? Ricordate l’esterno a stelle e strisce che Sousa a novembre ha fatto esordire a San Siro tra la sorpresa generale? Ogni tanto dai grandi ci torna, ma non con la frequenza immaginata dopo quell’esordio. Esterno d’attacco, ha sicuramente talento, ma è fisicamente che deve fare il salto di qualità. Pecca che per esempio non ha Jan Mlakar, forte centravanti sloveno capocannoniere (10 gol) e convocato in prima squadra a Pescara al posto dell’infortunato Kalinic. Sousa ci parla spesso, segno che in Jan, amico di Ilicic e portato a Firenze da Macia, ha intravisto doti da bomber.
Poi ci sono i due nuovi arrivati Scalera e Castrovilli. Il primo è un terzino destro e già solo per questo attira le simpatie dei tifosi, da anni in attesa di un esterno basso di ruolo. Nelle prossime settimane si allenerà anche tra i grandi, insieme all’amico Castrovilli. Un po’ centrocampista, un po’ attaccante, mix che ha impressionato anche Antognoni. Insomma il materiale c’è, non resta che decidere di anticipare i tempi e lavorare per il futuro. Con equilibrio e il giusto coraggio. Tante volte uscisse un nuovo Chiesa...
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