«Il suo futuro politico? Con chiunque gli serva»
Paolo Marcheschi, ex consigliere regionale di Forza Italia poi in Fdi
«È un genio, del male ma un genio: riesce sempre a convincere chi deve convincere. Serve altro che una condanna per scalfirlo...». Paolo Marcheschi è stato uno dei più decisi rivali interni di Denis Verdini in Toscana. Come valuta la sentenza? «Preferisco non rispondere, è una tegola ma saprà uscirne. Non infierisco». Come siete divenuti nemici politici? «Nel 2000 il coordinatore regionale di Forza Italia voleva mettermi in lista per le elezioni regionali. Verdini no. Andammo ad Arcore: lui il giorno prima, io il quello dopo». Chi vinse quella battaglia? «Io, ma Verdini se la legò al dito». Quanto ha contato Verdini nei litigi di Berlusconi con i suoi delfini?
«Ha lavorato sempre per dividere e lasciare Berlusconi da solo».
Condannato a 9 anni: se l’aspettava o è una sorpresa?
«Non saprei giudicare... E poi lui ne ha tanti altri di processi».
Che giudizio dà del ruolo di Verdini in Toscana?
«La sua scalata a Forza Italia è coincisa con il crollo del partito, non è un caso... È sempre stato la guida sbagliata, aveva dentro di sé il seme del proporzionalismo, il contrario della battaglia maggioritaria di Berlusconi».
La sentenza inciderà sull’attività politica di Verdini? «Ha la pelle dura, se la caverà». E quale sarà l’effetto sui gruppi parlamentari di Ala?
«I suoi lo difenderanno, non possono fare altro: c’è da capire se riusciranno a modificare la legge elettorale, ora è più difficile per loro fare alleanze».
Si va a una ricomposizione o una scomposizione definitiva del centrodestra?
«Una ricomposizione. Non cogliere l’occasione sarebbe sciocco». C’è Renzi nel futuro di Verdini? «Nel futuro di Verdini c’è chiunque a lui serva». E Berlusconi? «Verdini serve a tutti e due».