Corriere Fiorentino

«Il suo futuro politico? Con chiunque gli serva»

- Giorgio Bernardini

Paolo Marcheschi, ex consiglier­e regionale di Forza Italia poi in Fdi

«È un genio, del male ma un genio: riesce sempre a convincere chi deve convincere. Serve altro che una condanna per scalfirlo...». Paolo Marcheschi è stato uno dei più decisi rivali interni di Denis Verdini in Toscana. Come valuta la sentenza? «Preferisco non rispondere, è una tegola ma saprà uscirne. Non infierisco». Come siete divenuti nemici politici? «Nel 2000 il coordinato­re regionale di Forza Italia voleva mettermi in lista per le elezioni regionali. Verdini no. Andammo ad Arcore: lui il giorno prima, io il quello dopo». Chi vinse quella battaglia? «Io, ma Verdini se la legò al dito». Quanto ha contato Verdini nei litigi di Berlusconi con i suoi delfini?

«Ha lavorato sempre per dividere e lasciare Berlusconi da solo».

Condannato a 9 anni: se l’aspettava o è una sorpresa?

«Non saprei giudicare... E poi lui ne ha tanti altri di processi».

Che giudizio dà del ruolo di Verdini in Toscana?

«La sua scalata a Forza Italia è coincisa con il crollo del partito, non è un caso... È sempre stato la guida sbagliata, aveva dentro di sé il seme del proporzion­alismo, il contrario della battaglia maggiorita­ria di Berlusconi».

La sentenza inciderà sull’attività politica di Verdini? «Ha la pelle dura, se la caverà». E quale sarà l’effetto sui gruppi parlamenta­ri di Ala?

«I suoi lo difenderan­no, non possono fare altro: c’è da capire se riuscirann­o a modificare la legge elettorale, ora è più difficile per loro fare alleanze».

Si va a una ricomposiz­ione o una scomposizi­one definitiva del centrodest­ra?

«Una ricomposiz­ione. Non cogliere l’occasione sarebbe sciocco». C’è Renzi nel futuro di Verdini? «Nel futuro di Verdini c’è chiunque a lui serva». E Berlusconi? «Verdini serve a tutti e due».

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