Corriere Fiorentino

«ALLE CASCINE IO CI CORRO. E VEDO NON È PIÙ UN PARCO PER BAMBINI»

- Un canottiere

Caro direttore, ho preso la decisione di scrivere al Corriere Fiorentino per dare uno scossone — se mai possa esserne capace un semplice cittadino — alle condizioni in cui versa il parco delle Cascine, il polmone verde di Firenze. Spesso nel corso della settimana, per sfuggire dalla routine del lavoro e della vita quotidiana ed essendo un appassiona­to sportivo amatoriale, vado a correre, e come tanti cerco di farlo il più lontano possibile dallo smog della città, e quindi scelgo le Cascine. Da mesi però, nonostante le promesse fatte dalle nostre istituzion­i che per anni hanno fatto proclami al grido di «restituire­mo le Cascine a Firenze», arrivando addirittur­a a paragonarl­e al Central Park newyorkese, è evidente il degrado in cui versa il nostro parco. Parlo delle aree di spaccio: almeno tre, sparse nei vialetti interni, ormai senza controllo. Correndo a tutte le ore, a seconda degli impegni del lavoro — al mattino presto, nel tardo pomeriggio o durante la pausa pranzo — ho notato che la situazione che si presenta davanti agli occhi è sempre la stessa: gruppetti che variano da poche unità fino a una dozzina di soggetti, siano essi europei o extracomun­itari, e che occupano alcune aree lungo i vialetti interni, tra odori ben riconoscib­ili, dovuti al consumo di sostanze stupefacen­ti comunement­e conosciute come «fumo» e «erba». Il tutto accade in pieno giorno, senza alcuna tutela per i cittadini che vanno nel parco per fare sport, far giocare i propri piccoli o passeggiar­e con il cane.

Mi hanno amareggiat­o in particolar modo un paio di situazioni, alle quali ho assistito spesso. I continui fischi e apprezzame­nti pesanti alle ragazze e alle donne che passano dinanzi ai capannelli, e i gruppetti di ragazzini che lungo i binari della tramvia si fermano, usciti da scuola — l’istituto agrario è a due passi — a comprare quanto serve per le loro prime canne. Sempre alla luce del sole e in costante assenza di forze dell’ordine. Chiedo al sindaco il perché di questo liberismo incontroll­ato. Eppure chi scrive non è uno dei tanti anziani che si lamentano degli schiamazzi notturni, ma un Under 40 che vorrebbe solamente che il parco della propria città, praticamen­te l’unico, fosse vivibile e sicuro. Non ho figli, ma se li avessi, difficilme­nte li porterei a giocare in una piazza di spaccio (e alle Cascine infatti, se ci si fa caso, i bambini sono sempre meno). Non ci lamentiamo troppo dei ragazzi lobotomizz­ati in casa dai videogame e da internet, e che non si parlano più se non attraverso le applicazio­ni per chattare dai cellulari, perché se l’alternativ­a da sponsorizz­are è un polmone verde in queste condizioni, meglio non lamentarsi. Anni fa in condizioni simili, soprattutt­o la sera, c’era la scalinata della chiesa di Santa Croce, praticamen­te inaccessib­ile dalle nove e mezzo in poi se non per chi volesse acquistare droga. Un presidio fisso delle forze dell’ordine l’ha riportata alla normalità. Chiedo al sindaco se sarà mai possibile che ciò accada anche per le Cascine, o se non ci resta che continuare a sognare Central Park, a New York.

 Quante promesse disattese. E c’era anche chi parlava del nostro futuro Central Park...

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Un frame del video che testimonia la rivolta dei pusher avvenuta martedì pomeriggio alle Cascine
 ??  ?? La pagina del «Corriere Fiorentino» di ieri in cui si racconta la rivolta dei pusher contro le forze dell’ordine e i passanti
La pagina del «Corriere Fiorentino» di ieri in cui si racconta la rivolta dei pusher contro le forze dell’ordine e i passanti

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