Luci in via Palazzuolo Con un duello a colpi di striscioni
«Facciamo luce, basta promesse» e «apriamo la strada, chiudiamo lo spaccio», sonoalcuni degli slogan con cui residenti e commercianti di via Palazzuolo sono scesi ieri pomeriggio in strada per una fiaccolata contro l’illegalità organizzata dal Comitato Palomar.
Oltre 150 cittadini, equipaggiati di fischietti e lumini, hanno partecipato alla manifestazione attraversando via Palazzuolo per attirare l’attenzione sulle problematiche della zona. Spaccio, violenza, illegalità, gioco d’azzardo e alcol sono i principali problemi che da circa dieci anni rendono difficile la vivibilità di residenti e commercianti. «Noi siamo contro lo spaccio, che in questa zona è cronico — dicono dal comitato Palomar — e vogliamo esercizi commerciali non opachi in via Palazzuolo perché in alcuni minimarket non c’è chiarezza. In ogni luogo c’è una slot machine e persino una sala scommesse a 50 metri dalla ludoteca e dalla scuola materna comunale Rucellai, che è un vero e proprio gioiello per la strada e le cui maestre hanno accolto positivamente questa nostra iniziativa».
E se ieri sera erano in tanti lo si deve anche al sostegno arrivato dalla Rete dei comitati cittadini che hao partecipato attivamente alla manifestazione. Alcuni per la necessità di creare connessioni tra cittadini, come nel caso del Comitato OltrarnoFuturo, Ex Manifattura Tabacchi, Bellariva Stop Degrado e Ma Noi Quando Si Dorme. Altri, invece, perché condividono con via Palazzuolo alcune problematiche: «Noi commercianti veniamo continuamente minacciati dagli abusivi e le istituzioni ci fanno promesse che poi non mantengono», dicono dal Comitato I Love San Lorenzo. Una posizione condivisa anche dai residenti di piazza Indipendenza e dal Comitato Cittadini Attivi San Jacopino.
Durante il corteo c’è stato anche chi ha condiviso l’iniziativa ma con qualche riserva. Mentre le persone sfilavano per strada, infatti, di fronte alla sede dell’associazione Anelli Mancanti, che si occupa di prima accoglienza, immigrati e persone in difficoltà, è stato esposto uno striscione per dire: «Basta essere CONTRO, questo è il tempo di essere CON». «Pur condividendo il disagio, l’insicurezza e la paura di molti cittadini per alcune situazioni critiche — ha spiegato una responsabile dell’associazione — noi vogliamo affermare che non ha senso alimentare una cultura della paura e della discriminazione».
«Non una protesta per la paura, ma una protesta per costruire una vivibilità migliore — ha risposto il Comitato Palomar durante il microfono aperto allestito all’interno del dehor di un bar in via Maso Finiguerra, al termine della manifestazione — perché dopo dieci anni di abbandono le cose sono peggiorate».
«Siamo stanchi di questa situazione, vivo da sempre in via Palazzuolo, tutti i cittadini sono ben accetti, bianchi, neri, gialli o rossi, ma tutti dobbiamo rispettare le regole», ha detto una delle voci delle persone che si sono alternate per i tanti interventi al microfono.
C’è stato anche chi è andato sopra le righe: «La casa prima agli italiani» ha cercato di dire un signore prima che gli venisse staccato il microfono. «Ci dispiace aver chiuso l’intervento, ma questo non è un palco politico. Anzi, vogliamo ringraziare cittadini e comitati per il sostegno ricevuto. Non abbiamo visto le istituzioni, ma la cosa non ci stupisce», ha concluso il Comitato Palomar.