Il questore va in Santo Spirito «No vigilantes, ci pensiamo noi»
Intini ha incontrato i commercianti. E loro: «Adesso ci sentiamo meno soli»
Ha voluto accertarsi personalmente di quali fossero i problemi del quartiere. Ha parlato con i residenti e i commercianti, e, accompagnato dai suoi collaboratori, ha attraversato via Sant’Agostino, via delle Caldaie, via della Chiesa, via dei Serragli e via dei Preti riscontrando, purtroppo, diversi casi di degrado. Il questore di Firenze, Alberto Intini, martedì, ha passato la mattinata in Oltrarno per dimostrare a chi vive e abita nel quartiere che la polizia è con loro, e promettendo che impegnerà tutte le sue forze per combattere la criminalità e lo spaccio alla luce del sole.
«Non ci aspettavamo la sua visita — racconta Jacopo d’Albasio il titolare di tre esercizi commerciali (Caffè Notte, Lola e Pop Cafè) che per porre un argine allo smercio di droga in Santo Spirito aveva lanciato dalle colonne del Corriere Fiorentino l’idea di assoldare dei vigilantes — Abbiamo chiacchierato molto, gli ho esposto le criticità di queste strade e del rione e il questore ci ha fatto sentire la vicinanza delle forze dell’ordine. Poi mi ha detto: “I vigilantes non servono, alla vostra protezione ci pensiamo noi”. Una frase detta con sincerità e che ci fa ben sperare per il futuro».
Intini, dunque, si sarebbe impegnato in prima persona per riportare la legalità in Santo Spirito, e la cosa sembra aver galvanizzato gli operatori commerciali: «Dopo la visita del questore qui abbiamo meno paura e ci sentiamo meno soli — dice Massimo, il macellaio di via delle Caldaie — Ci saremmo aspettati che anche il sindaco o uno dei suoi assessori avessero adottato lo stesso comportamento, ma dopo le nostre denunce il Comune né si è fatto sentire né ha fatto nulla. Intini ha dimostrato a tutti come dovrebbe comportarsi chi ha a cuore la sicurezza della città». Il questore di Firenze, inoltre, avrebbe detto ai commercianti e ai residenti dell’Oltrarno che si farà portavoce delle loro istanze presso Palazzo Vecchio: «Si è reso conto che qui mancano telecamere e fari che illuminino le strade. Un altro problema che abbiamo sollevato un po’ tutti è rappresentato dalle auto parcheggiate in doppia e tripla fila in vie strettissime e che, secondo noi, andrebbero pedonalizzate. Anche i parcheggi selvaggi sono una forma di degrado che agevola la criminalità. Perché in un rione senza regole è chiaro che poi i pusher si comportano come se fossero a casa loro», aggiunge Niccolò Testi che abita in via Mazzetta con vista sui gradoni di Palazzo Guadagni, uno dei luoghi prediletti dai pusher nordafricani dell’Oltrarno.
Pusher che, negli ultimi due giorni, sono scomparsi dalla scena: merito, evidentemente, dei blitz che la squadra mobile e la squadra volante stanno mettendo a segno quasi ogni sera in Santo Spirito e che hanno portato all’arresto di tre di loro con l’accusa di spaccio di sostanze stupefacenti.
I controlli, avvertono dalla questura di Firenze, non si esauriranno qui, ma andranno avanti anche nelle prossime settimane (anche ieri sera le volanti della polizia sono rimaste nel quartiere), e agli agenti impegnati nei pattugliamenti è stato detto chiaramente che, oltre a presidiare la piazza, devono «allungarsi» anche in tutte le strade vicine, dove i pusher si rifugiano quando si sentono braccati come hanno fatto in questi giorni. «E ora in via delle Caldaie si può passeggiare tranquillamente — si sfogano i residenti — senza il timore di essere aggrediti, minacciati o importunati da quel gruppetto di delinquenti».
Nel quartiere «Ha visto che qui non ci sono telecamere e luci Ci aspettiamo anche la visita del sindaco»