«Conobbi Dalla Costa, era già un santo»
Il ricordo del segretario di Stato Parolin. Betori: «A fine mese sarà venerabile»
«Ho conosciuto Dalla Costa quando ero bambino e andavo da mio zio a Pozzoleone dove lui era parroco e mio zio lo venerava, come anche io. Ti era vicino, ispirava simpatia anche se era di grande ascetismo, ed era molto forte, ha fatto scelte coraggiose, come voi a Firenze sapete bene... Dalla Costa era un santo. Un santo vicentino, il che a me vicentino fa molto piacere, ma anche fiorentino».
Il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato della Santa Sede ha sorpreso tutti ieri al Seminario di Firenze parlando della sua venerazione per il cardinale Elia Dalla Costa, tranne l’arcivescovo Betori che ha colto l’occasione per un importante annuncio: «Dalla Costa è nella memoria e nel cuore di tuti i fiorentini — ha detto — a fine del mese si terrà a Roma la sessione plenaria della Congregazione delle Cause dei Santi che darà il via libera per decretare le eroiche virtù di Dalla Costa, che ha anche la venerazione assoluta di Papa Francesco, e quindi alla sua dichiarazione di venerabile (primo passo per diventare beato o santo)».
Parolin, invitato dalla Diocesi, davanti a religiosi e laici ha tenuto la relazione La dolce e confortante gioia di evangelizzare sottolineando che «dobbiamo ritrovare il fuoco della Fede, la gioia dell’annuncio del Vangelo», e rispondendo alle loro domande prima di fermarsi a parlare con i giornalisti dell’attualità e delle tensioni nella Chiesa. La solitudine del Papa? «Molte volte si tende un po’ a esagerarla, da un lato è fisiologica visto l’ufficio che ricopre, al vertice della Chiesa; dall’altro il Papa è circondato da molti collaboratori che gli sono vicini». Le questioni etiche legate al fine vita o alle adozioni gay? «È fondamentale avere grande rispetto nei confronti di tutti e di tutte le scelte, anche se evidentemente non si possono condividere. Certe scelte vengono viste come scelte oscurantiste, ma la nostra è fedeltà al Vangelo: se la Chiesa dice dei no e perché dice sì più grandi, per una pienezza maggiore di vita e di gioia». «Se non ci fosse la voce della Chiesa, che magari è scomoda, la società sarebbe molto impoverita», ha sottolineato. Le dimissioni di Marie Collins, ex vittima dei preti pedofili, dalla Commissione pontificia per la protezione dei minori? «Ha voluto un po’”scuotere l’albero”. Ma la commissione sta portando avanti un bel lavoro di sensibilizzazione».