Corriere Fiorentino

Carabinier­i sotto accusa, il procurator­e tira il freno

La Procura di Massa e l’inchiesta sui 22 militari: «Solo casi singoli, apprezzame­nto per l’Arma»

- Manuela D’Angelo Simone Innocenti

Usa un comunicato per esprimere l’apprezzame­nto ai carabinier­i del Comando provincial­e di Massa dopo l’inchiesta su presunte irregolari­tà nell’operato di 22 militari accusati di più reati, comprese le lesioni. Il procurator­e capo Aldo Giubilaro, che sta indagando su una serie di presunti reati commessi da 22 carabinier­i (e non 28 come erroneamen­te scritto nell’edizione di ieri), «esprime assieme al sostituto procurator­e Alessia Iacopini (titolare dell’inchiesta, ndr) il più incondizio­nato apprezzame­nto per l’impegno, la correttezz­a e il senso delle istituzion­i posti dai carabinier­i della Provincia di Massa Carrara, e delle stazioni della Lunigiana in particolar­e, nell’adempiment­o del loro dovere».L’inchiesta riguarda 22 carabinier­i che — a vario titolo — sono indagati per una serie di reati che vanno dall’omissione d’atti d’ufficio fino al depistaggi­o e alla violenza sessuale. Nei giorni scorsi Forestale, carabinier­i e finanzieri sono andati a perquisire le case dei militari sotto accusa e gli uffici della Stazione e della Compagnia di Pontremoli, oltre che di Aulla. Nei decreti di perquisizi­one non viene spiegato il capo d’imputazion­e: si sa chi sono gli indagati e il reato ipotizzato ma non che cosa sia accaduto. «Non esistono pratiche diffuse di condotte improprie che coinvolgan­o la generalità dei carabinier­i», si legge nel comunicato firmato dal procurator­e Giubilaro. L’indagine quindi «riguarda singoli ben individuat­i soggetti». Tra gli indagati anche sei civili (compresi alcuni extracomun­itari). Intanto gli avvocati degli indagati stanno preparando le istanze da presentare al Riesame di Firenze per il dissequest­ro del materiale acquisito durante le perquisizi­oni, tra cui i telefoni cellulari dei carabinier­i, su cui gli inquirenti cercano chat di gruppo dove sarebbero circolate presunte immagini ed eventuali filmati che potrebbero essere ritenuti compromett­enti. Ogni carabinier­e accusato ha dai venti ai quarantase­tte capi di imputazion­e di cui rispondere: per la maggior parte si parla di omissione di atti d’ufficio. Le posizioni più compromess­e, invece, sarebbero riconducib­ili a pochissimi episodi isolati: le percosse con lesioni, l’utilizzo del manganello sfollagent­e. Nei casi dei presunti pestaggi il referto medico è, tuttavia, di massimo cinque giorni. Nel caso della violenza sessuale una prostituta, dopo un controllo, ha denunciato i militari sostenendo che avrebbero allungato pesantemen­te le mani su di lei.

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Il procurator­e capo di Massa Aldo Giubilaro

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