«Ecco perché l’infermiera doveva restare in carcere»
Tutto da rifare. Il caso dell’infermiera di Piombino dovrà essere nuovamente analizzato dal Riesame di Firenze. La prima sezione penale della Corte di Cassazione, che ha accolto l’appello della Procura di Livorno, ha depositato ieri le motivazioni della sentenza con cui il 21 settembre scorso ha annullato l’ordinanza del Riesame che il 20 aprile 2016 dispose scarcerazione di Fausta Bonino, l’infermiera sospettata di aver ucciso 14 persone nella corsia dell’ospedale di Piombino. La Cassazione rispedisce gli atti al Riesame e dispone un nuovo esame che serva a emendare «manifeste illogicità ed omissioni motivazionali» decise dal Tribunale fiorentino. La Cassazione indica una «generale contraddizione interna del Riesame nella misura in cui assume come principale punto di riferimento per valutare gli indizi contro la Bonino», poi «disattendendoli» o «travisando, i rilievi dell’ematologa Daniela Poli, la specialista del centro antitrombosi di Careggi» che aveva analizzato i campioni ematici dei quattro più recenti pazienti deceduti. La Cassazione parla anche di «vistosi travisamenti nella lettura dei dati di valenza indiziaria, generica e specifica che non sono contraddetti dalle osservazioni difensive, che da un lato non ne scalfiscono la consistenza, e dall’altro sono estranei all’ordinanza impugnata». Secondo la Cassazione, «i travisamenti di indizi riguardano la correlazione tra gli orari in cui si sono iniziate le emorragie e quelli in cui la sola Bonino prestava servizio in rianimazione, durante il ricovero di Angelo Ceccanti». La Cassazione cita anche «la scansione oraria dei passaggi che portarono alla somministrazione di sostanza potenzialmente letale proprio nel turno di servizio della Bonino e non fuori da esso, l’assunzione di anticoagulante da parte di Bruno Coppola, sempre nella fascia oraria in cui era presente la sola Bonino, o la ricerca delle cause di morte di Aldo Fiaschi la cui posizione nelle motivazioni del Riesame, con quello di un’altra paziente, Franca Ferri (date e causa di morte sono state scambiate)». La Cassazione evidenzia anche altri errori: in pratica il Riesame non ha tenuto conto della ricostruzione della Procura, compreso il nesso che c’era tra «gli eventi emorragici» e i turni in cui la Bonino era all’ospedale. Adesso toccherà ai giudici del Riesame valutare nuovamente il caso della Bonino, che al momento resta libera.