Corriere Fiorentino

Il sindaco di Fivizzano: sospendo Verdini dall’anagrafe

Lettera al Prefetto: non siamo orgogliosi che sia nato qui, in caso di condanna definitiva lo cancello

- Manuela D’Angelo

FIVIZZANO (MASSA) Paolo Grassi, vice presidente della Provincia apuana, sindaco ribelle del Pd, in un piccolo paese della Lunigiana, Fivizzano, chiede ai suoi uffici e alla Prefettura di Massa Carrara che venga sospeso il certificat­o di nascita del parlamenta­re di Ala Denis Verdini, nato a Fivizzano, appunto, l’8 maggio del 1951.

La boutade del sindaco arriva a poche ore dalla sentenza di primo grado pronunciat­a contro il senatore, condannato a 9 anni dai giudici di Firenze, per il crac dell’ex Credito Cooperativ­o Fiorentino: «Chiedo che venga sospeso dai registri di nascita di questo Comune, il certificat­o del senatore Denis Verdini — scrive Grassi all’Ufficio di Stato Civile e al Prefetto della provincia Enrico Ricci —; non sono per nulla orgoglioso che questo potente senatore sia di Fivizzano; non sopporto che il suo nome venga ricondotto alla nostra bella terra; tra l’altro lo conosco a mala pena, qui non si è mai fatto vedere e per noi non ha mai fatto niente; non mi fa piacere averlo nell’anagrafe del Comune. Dopo il terzo grado di giudizio, se verrà condannato definitiva­mente, chiederò la cancellazi­one completa dall’anagrafe. Per adesso mi limito alla sospension­e del suo certificat­o di nascita».

Il sindaco Grassi non è nuovo a certe esternazio­ni: già in passato si scagliò contro l’Imu agricola, decisa dal Governo Renzi, proponendo di spostare la sede legale del comune di Fivizzano a Sassalbo, una frazione ad 860 metri di altezza, dove l’odiosa tassa non sarebbe stata pagata dai suoi cittadini. «Verdini chi? — si chiede Grassi — quello che doveva fare il costituent­e, padre della legge elettorale, che ha appoggiato il governo Renzi e che oggi vediamo inguaiato fino al collo? Vorrei non fosse nato a Fivizzano».

Non temendo di risultare un tantino populista, Grassi spara la sua ultima provocazio­ne, dimentican­dosi che, di concittadi­ni di cui non andare proprio fieri, Fivizzano ne ha anche altri: ad esempio l’ex direttore amministra­tivo della Asl di Massa Carrara, Ermanno Giannetti condannato in via definitiva per una parte del famoso buco da 400 milioni. Giannetti dovette anche risarcire la Asl per averla utilizzata come una specie di bancomat, ma in quel caso Grassi, che dall’ex direttore comprò anche uno dei tanto chiacchier­ati Rolex, di dubbia provenienz­a, non chiese la sua estromissi­one dall’anagrafe cittadina. In ogni caso la proposta sembra non essere dispiaciut­a ad alcuni compaesani di Verdini che rivendican­o la storia della Fivizzano, medaglia d’oro al merito civile, medaglia d’argento alla Resistenza, anche detto il paese delle belle finestre.

Dopo la sentenza per il crac Ccf «Non sopporto che il suo nome venga ricondotto alla nostra bella terra. Qui non si è mai visto e non ha mai fatto nulla per noi»

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Paolo Grassi
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Denis Verdini

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