Corriere Fiorentino

E il figlio: se colpevole pena doppia

L’ex premier va in tv dopo la deposizion­e del padre sull’inchiesta Consip «Si faccia il processo in tempi rapidi. Lotti? Straordina­riamente onesto»

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«Se c’è un parente di un politico indagato in passato si pensava a trovare le soluzioni per scantonare il problema ed evitare i processi. Io sono fatto in un altro modo: per me i cittadini sono tutti uguali. Anzi. Se mio padre secondo i magistrati ha commesso qualcosa mi auguro che si faccia il processo in tempi rapidi. E se è davvero colpevole deve essere condannato di più degli altri per dare un segnale, con una pena doppia». Quando Matteo Renzi esordisce così su La7, intervista­to da Lilli Gruber, il padre Tiziano ha appena finito un interrogat­orio lungo tre ore per difendersi dall’accusa di traffico di influenze illecite, che i pm gli contestano riguardo l’inchiesta Consip. «Io so chi è mio padre, conosco i valori della mia famiglia. Credo che mio padre si dovrà difendere nel processo e dopo di che vedremo. Gli è già accaduto una volta ed è stato assolto. Trovo questa discussion­e abbastanza surreale: dite “relazioni pericolose”, “travolgere”... Ma i processi non li fate voi sui giornali si fanno nelle aule del tribunale», aggiunge l’ex premier durante l’intervista a Otto e mezzo. Renzi difende poi con forza Luca Lotti, ministro dello Sport e suo braccio destro, anche lui indagato perché secondo i pm avrebbe informato il numero uno di Consip, l’ex assessore toscano alla Sanità Luigi Marroni, dell’esistenza dell’inchiesta. «Se Lotti deve dimettersi? A mio giudizio assolutame­nte no. Lo conosco da anni: è una persona straordina­riamente onesta, lo devono sapere sua moglie e i suoi figli. Io non scarico mai gli altri: non l’ho fatto con Delrio, Boschi e ora Lotti. Non accetto processi sommari». E infine, Renzi chiude con un affondo: «C’è un disegno evidente in queste ore, si tenta di mettere insieme cose vecchie di mesi».

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