Furto a casa del campione Rubati gli Ori olimpici Benelli: «La mia vita»
Torrino, sul Lungarno Santa Rosa. Fuori, il locale è stato addobbato con striscioni «I Love Ricky» (uno lunghissimo è stato appeso anche sul ponte Vespucci), mentre nella sala gremita di persone è stato trasmesso un video con i suoi ultimi momenti di vita. «Non dobbiamo definire un caso gli episodi Cucchi e Magherini — ha detto il senatore Luigi Manconi — ma una tendenza: l’abuso di potere». «Siamo convinti che in appello verranno riviste le condanne troppo miti. L’importante è non dimenticare mai», aggiunge il padre Guido. Presenti, tra gli altri, l’amico di famiglia Giancarlo Antognoni, Ilaria Cucchi e il magistrato Enrico Zucca. Furto a casa del campione olimpico e direttore tecnico della nazionale italiana di tiro al piattello Andrea Benelli. Nei giorni scorsi i ladri si sono introdotti nella sua abitazione, in zona Coverciano, e hanno portato via tutto quello che sono riusciti a trovare, comprese le medaglie olimpiche vinte da Benelli nella sua carriera, quella di bronzo a Atlanta 1996 e quella d’oro per Atene 2004. Il campione, rientrato giovedì scorso dall’India dove si trovava con la nazionale italiana, è stato informato di quanto accaduto dai familiari. «È un dolore enorme, mi viene da piangere — aggiunge Benelli — Hanno pescato nel mazzo, le altre medaglie, erano tante e di valore, dei Mondiali, Europei, Coppe del Mondo sono rimaste tutte, ma certo le medaglie olimpiche hanno per me un significato enorme e spero che prima o poi mi siano restituite. Mi affido alla comprensione e al buon senso delle persone. Per loro, per chi le ha prese, valgono poco e nulla, per me sono la mia vita». I ladri sono entrati da una finestra, poi hanno tagliato la cassaforte. Portati via gioielli, orologi d’oro, oltre a alcune onorificenze tra cui il collare d’oro per meriti sportivi e l’onorificenza di grande ufficiale della Repubblica.