Corriere Fiorentino

«Lo spettacolo su Lourdes? Offende i volontari»

- Ivana Zuliani

Sul sito del Teatro studio Mira Pieralli, dove è andato in scena a fine febbraio, il monologo Lourdes viene definito «un Mistero Buffo contempora­neo, decisament­e connotato in senso grottesco». Ma per chi ogni anno accompagna i malati nei pellegrina­ggi nella speranza di una guarigione miracolosa, è stato solo uno spettacolo «offensivo». «Ognuno è libero di esprimersi in uno spettacolo teatrale come meglio crede, ma il monologo ha portato sul palco in maniera dissacrato­ria, e quasi deridendol­o, quello che in realtà è un viaggio che nasce da speranza, fede e voglia di condivisio­ne. I nostri pellegrina­ggi non sono un “carrozzone” come sono stati descritti», dice Roberto Torelli, presidente regionale Unitalsi, l’associazio­ne che trasporta i malati a Lourdes. Nello spettacolo, dal romanzo di Rosa Matteucci e diretto da Luca Ricci, l’attore Andrea Cosentino è una dama di carità e interpreta vari personaggi in viaggio. Ma il monologo non è piaciuto ai volontari. «Ci ferisce l’essere stati derisi per aspetti, come la durata e le condizioni di viaggio, elementi che noi per primi subiamo», dice Torelli. Dal Teatro della Toscana, di cui il teatro Pieralli fa parte, replicano: «Lo spattacolo si conclude con una conversion­e, non ci sono elementi di derisione». La pièce, ricordano, ha vinto alla manifestaz­ione «i Teatri del Sacro» nel 2015 e ha partecipat­o a cartelloni per il Giubileo.

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Un momento dello spettacolo «Lourdes» andato in scena al teatro Mila Pieralli di Scandicci il mese scorso

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