Adv-Nardella, è il giorno del nuovo stadio
Oggi la presentazione del progetto
Ci siamo: questa mattina alle 11.30 in Palazzo Vecchio Andrea Della Valle e Nardella illustreranno il progetto per la costruzione del nuovo stadio all’interno dell’area Mercafif a Novoli. «A Firenze siamo avanti, dimostreremo di saperci muovere come una squadra», dice il sindaco che questa mattina dovrà sciogliere i dubbi sui tempi.
Sono passati tremilanovantacinque giorni dalla presentazione della Cittadella Viola a Castello. E oggi, a nove anni di distanza da quel 18 settembre 2008 nel quale Diego Della Valle mostrò l’impianto «a nuvola» disegnato da Fuksas, la Fiorentina alzerà il sipario sul progetto del nuovo stadio, che dovrà nascere nell’area Mercafir, a Novoli. «Con Andrea Della Valle e Cognigni dimostreremo di essere una squadra — dice il sindaco Dario Nardella a Radio Fiesole — tra le città che hanno avviato un discorso sul nuovo stadio, Firenze è quella più avanti». Anche a Roma in realtà il sindaco Raggi e il club giallorosso hanno già annunciato l’accordo per l’area di Tor di Valle, ma poco cambia: per il club viola questa sarà la grande occasione per fare il cambio di passo. Per alzare gli utili, esaltare il marchio Fiorentina e rendere la squadra stabilmente competitiva per le posizioni Champions.
I tifosi ci sperano, anche se le lungaggini burocratiche (lo stadio nella migliore delle ipotesi sarà pronto nel 2021) e i problemi ancora sul tavolo — su tutti, lo spostamento del mercato ortofrutticolo — per ora hanno tenuto a bada gli entusiasmi. Di sicuro, i Della Valle vogliono fare sul serio. E si dicono determinati a portare in fondo il progetto. Tra stadio e zona commerciale, l’investimento previsto è intorno ai 450 milioni. Una cifra enorme che la Fiorentina dovrà coprire attraverso partner commerciali: il presidente esecutivo Mario Cognigni da tempo guarda a Oriente per trovare finanziatori e oggi, nell’attesa conferenza stampa di Palazzo Vecchio, farà chiarezza sull’argomento.
Nell’idea della proprietà viola insomma, l’operazione Mercafir sarà la strada maestra per rilanciare le ambizioni viola. Nonostante le recenti contestazioni di una parte del tifo e la deludente annata ancora in corso, i Della Valle sono convinti di continuare a investire su Firenze. A patto ovviamente che il nuovo stadio (sul modello Bordeaux, con 40 mila posti a sedere e rialzato da terra per la presenza di falde acquifere) da semplice disegno su carta, si trasformi presto in realtà. Ma se Della Valle si gioca quasi tutto sullo stadio, anche per Nardella la partita Mercafir si preannuncia importantissima.
Per il sindaco infatti, la partita è amministrativa ma anche politica. E passa da un puzzle, componibile e in cambiamento, che deve tenere conto di diversi pezzi. Il primo è il cambiamento del Piano dell’area di Castello, su cui il Comune vuole operare una variante: lo ha già chiesto a Unipol-Sai (che ha fatto ricorso). L’altro è il via libera alla nuova pista dell’aeroporto che obbliga a «tagliare» l’area di Castello di una trentina di ettari: dovrebbe acquistarli Toscana Aeroporti o sarà necessario un esproprio? Ma si farà solo dopo che è arrivata la Valutazione di impatto ambientale dai ministeri. Il terzo è, ovviamente, il trasferimento della Mercafir che ieri Nardella ha indicato chiaramente. La nuova area dove portare il mercato? «Non l’abbiamo trovata — ha detto — e abbiamo deciso di spostarli a Castello, se ce lo consentiranno gli strumenti urbanistici». Tutte domande che stanno anche nelle 10 questioni poste da Sinistra Italiana in Consiglio comunale, ricordando le difficoltà dell’operazione e i punti da risolvere, anche su mobilità, impatto ambientale, ricadute sul tessuto economico dell’area visto l’arrivo di nuovo spazi commerciali legati alla Cittadella viola.
Temi che oggi Nardella affronterà in conferenza stampa, dove però non ci saranno i consiglieri del M5S che, polemicamente, affermano: «Ancora una volta viene svilito il lavoro del Consiglio Comunale, ormai divenuto usa e getta: aspettiamo di avere il progetto, sempre che ci venga dato».