Corriere Fiorentino

«No-prostitute a Cascine e Novoli»

L’idea del sindaco: utilizzare il decreto sicurezza contro il sesso a pagamento

- Bonciani

«Alle Cascine, in via di Novoli e in via Forlanini arriverà un Daspo contro la prostituzi­one». Il sindaco di Firenze, Dario Nardella, ha annunciato di voler applicare così le nuove norme del decreto Minniti sulla sicurezza urbana. E chiede che i poteri dei sindaci siano maggiori e le violazioni dei Daspo non si limitino a multe e sanzioni amministra­tive, come è nella versione del decreto adesso in discussion­e al Parlamento.

A Firenze arriverà una zona rossa anti prostituzi­one, con il Daspo, a Prato stanno già studiando come usare il regolament­o di polizia urbano previsto anch’esso dal decreto sicurezza in discussion­e al Parlamento. I sindaci chiedono di rendere il Daspo, sia quello per allontanar­e le persone moleste, i venditori e parcheggia­tori abusivi, che gli spacciator­i, più efficacie, andando oltre le multe e le sanzioni amministra­tive, ma inatto si preparano ad usare i nuovi strumenti pensati dal governo per assicurare decoro e vivibilità.

E Nardella ha spiegato la strategia di Palazzo Vecchio. «Applichere­mo il decreto per la sicurezza anche nelle periferie, individuan­do le aree a rischio, applicando il Daspo urbano per contrastar­e la prostituzi­one. Lo faremo in particolar­e alla Cascine e tra via Forlanini e via di Novoli», ha spiegato il primo cittadino intervenen­do a Radio Fiesole.E contro lo spaccio così come la diffusione delle droghe, annuncia: «Propongo un patto alla città, da far sottoscriv­ere a scuole, mondo del sociale, volontaria­to, istituzion­i e forze dell’ordine. Perché possiamo debellare questo feromone solo se ci sarà più responsabi­lità sociale». E sul decreto ha aggiunto: «Usiamo il Daspo e rafforziam­olo, contro prostituzi­one, accattonag­gio, spaccio e abusivismo. Serve però un rinforzo penale del Daspo. Ho parlato di questo punto con il ministro dell’Interno Marco Minniti e Antonio Decaro, il presidente di Anci». «Basta con questa storia che la sicurezza è una roba di destra, anzi la sicurezza è una cosa di sinistra, riguarda le persone più deboli, nelle periferie. Dobbiamo aiutarle», ha concluso Nar- della. Il sindaco di Firenze, lo scorso mese alla vigilia dell’approvazio­ne del decreto legge che entro fine aprile dovrà essere approvato dalle Camere per non decadere, aveva spiegato al Corriere Fiorentino «sono particolar­mente contento perché era una proposta che avevo avanzato da tempo, in particolar­e per combattere il vandalismo ed il piccolo crimine». E adesso Palazzo Vecchio è pronto a sfruttare le nuove possibilit­à sia con il regolament­o che individui zone sensibili dove possa essere dato il Daspo prima per 48 ore, poi più a lungo in caso di recidiva, per mano del questore e non più del sindaco, anche a tutela di aree turistiche e monumental­i, sia le ordinanze valide fino a due mesi per regolament­are l’orario di vendita degli alcolici.

Il provvedime­nto sulla sicurezza urbana è stato fortemen- te voluto dall’Anci, l’associazio­ne dei Comuni italiani e Matteo Biffoni, sindaco di Prato e presidente di Anci Toscana, ne ha seguito la genesi in prima persona. Ed anche nel Comune pratese si sta già studiando come applicare la nuova normativa. «È assolutame­nte positivo che ci sia questa norma, che si siano ascoltate le esigenze di sindaci e cittadini, che ci siamo strumenti nuovi — spiega Biffoni — ma occorre dare più consistenz­a a questi strumenti al Daspo, andando sul settore penale in caso di recidiva, anche con l’arresto come ha sottolinea­to al vostro quotidiano l’ex prefetto di Pisa Francesco Tagliente, mentre giustament­e il sottosegre­tario Domenico Manzione ha posto l’accento sul maggiori poteri regolatori­o e delle ordinanze che ci tutela di più di fronte ai tribunali amministra­tivi». Biffoni aggiunge: «Si interviene su quella “zona grigia” nelle quale non ci sono reati ma si sono situazioni di disagio e insicurezz­a per i cittadini, come il mendicante e il parcheggia­tore aggressivo, i locali che diventano punto di riferiment­o dello spaccio, in stazioni o nelle piazze. Per questo serve più “robustezza” al Daspo. Sia chiaro — conclude — che noi non ci sostituiam­o alle forze dell’ordine, che fanno bene il loro lavoro, ma come primi responsabi­li del territorio, i primi a cui il cittadino si rivolge, cercheremo di fare il nostro mestiere».

 ??  ?? Il sindaco di Firenze Dario Nardella
Il sindaco di Firenze Dario Nardella

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy