Corriere Fiorentino

Il paese adottato

San Casciano nelle Marche dai terremotat­i di San Ginesio: 50 mila euro e gemellaggi­o

- di Antonio Passanese

Ci sono incubi che non finiscono mai. Un terremoto, per chi l’ha vissuto, lascia dentro un senso di sicurezza perduto. A San Ginesio, uno dei borghi più belli d’Italia che porta il nome del santo protettore di mimi e attori, ogni scossa rinnova un trauma difficile da scacciare, anche se oggi tutto sembra essere tornato alla normalità. Questo paesino di 3.500 anime cinto dai monti Sibilllini è fatto di gente orgogliosa, tenace, positiva, come solo i «montanari» sanno essere. Non è facile ripartire dopo centinaia di scosse in pochi giorni e tre botte tremende, 6.5 e 5.5 della scala Richter. Devi solo reagire, quasi senza pensare. E affidarti al buon cuore della gente e alla catena di solidariet­à. È quello che hanno fatto i ginesini che, da ieri, sono stati «adottati» dal Comune di San Casciano.

Il sindaco chiantigia­no Massimilia­no Pescini parla di un «gemellaggi­o di solidariet­à» che unirà per sempre i due paesi e che si concretizz­erà con un progetto sociale: una struttura polivalent­e che sostituirà la palestra delle elementari e della materna resa inagibile dal terremoto dello scorso 30 ottobre. Ieri Pescini, e una delegazion­e di volontari, è partito alla volta di San Ginesio per consegnare nelle mani del suo collega Mario Scagnetti un assegno da 50 mila euro, denaro raccolto durante la Festa del Volontaria­to che ha visto la partecipaz­ione massiccia di tutta la comunità sancascian­ese. Un piccolo miracolo realizzato in tempo di crisi che però insegna che si deve reagire senza farsi travolgere dal pessimismo e pensando al futuro. In questo caso i bambini. «Non possiamo permetterc­i di restare a guardare, dobbiamo andare avanti e garantire un domani — dice Scagnetti — Per questo dal profondo del cuore ringraziam­o tutta San Casciano. Con questi 50 mila euro realizzere­mo una struttura geodetica, polivalent­e che servirà a ricostruir­e uno spazio di aggregazio­ne sociale e formativa per il nostro paese caratteriz­zato da una fitta rete di associazio­ni, 35 realtà sportive, musicali e artistiche. Un luogo in cui le associazio­ni potranno allenarsi, giocare, ritrovarsi, un fulcro sociale per le attività didattiche e formative delle scuole».

Tradotta in numeri, la tragedia del sisma a San Ginesio ha causato l’inagibilit­à del 100 % degli immobili comunali, tra cui 4 scuole elementari e materne, e il 70 % delle abitazioni private. Per restauri e ricostruzi­oni il piccolo borgo avrà bisogno di 23 milioni di euro e di 15 anni di lavori, ma la cosa non sembra impensieri­re né l’amministra­zione né la sua gente. L’obiettivo è ripopolare questo centro ai piedi dei monti Sibillini. «L’Italia è fatta di piccoli paesi e territori che si stringono insieme nei momenti più difficili — afferma il sindaco Pescini — noi tendiamo il nostro sostegno alle popolazion­i che in questo momento hanno più bisogno, e lo facciamo con la sensibilit­à di ciascun cittadino. I fondi di San Casciano sono i primi che San Ginesio riceve dal cuore dell’Italia che batte per l’emergenza terremoto».

La storia di San Ginesio, fatta di note, arte e letteratur­a, continuerà a scoprire inedite affinità con il territorio chiantigia­no. Le mura medievali, le pievi romaniche, l’amore per la tradizione musicale, la ricchezza di culture folclorist­iche ed enogastron­omiche rinsaldera­nno il legame con un’amicizia nata ieri e che si dà appuntamen­to al 29 marzo, giorno in cui San Casciano ricambierà la visita accogliend­o gli amministra­tori comunali e le associazio­ni ginesini.

 Donati 50 mila euro Inagibili tutte le scuole e gli immobili del Comune Questi sono i primi fondi arrivati per ricostruir­e

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Il sindaco di San Casciano Massimilia­no Pescini nella piazza del Teatro davanti alla chiesa di San Ginesio e alla Torre Civica inagibili dopo le scosse. A destra la delegazion­e visita il Comune gravemente danneggiat­o e sotto Pescini con il sindaco di...
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