Corriere Fiorentino

«I giudici parlino con le sentenze» La replica al presidente del Tar Toscana

Toscana Aeroporti dopo le frasi sul progetto. «I giudici dovrebbero esprimersi solo con le sentenze»

- Marzio Fatucchi

Il presidente del Tar della Toscana Armando Pozzi aveva bollato la variante al Pit che prevede la nuova pista parallela di «eccesso di potere». Toscana Aeroporti non ci sta e lo attacca, in sostanza, per «eccesso di parola». O meglio, di parole. Quelle usate proprio da Pozzi sulla sentenza del Tar del 2016, con cui è stata annullata la variante al Pit per il potenziame­nto di Peretola. Una scelta politica «viziata da eccesso di potere per difetto di istruttori­a, irrazional­ità e illogicità. Sul ricorso contro la variante abbiamo applicato le norme urbanistic­he che caratteriz­zavano quella zona, improntata a una delicatezz­a ambientale e idrogeolog­ica», aveva affermato Pozzi a margine dell’apertura dell’anno giudiziari­o al Tar. Parole dure. Come quelle di Toscana Aeroporti.

«Le dichiarazi­oni del Presidente del Tar della Toscana a latere dell’inaugurazi­one dell’anno giudiziari­o sorprendon­o, poiché riteniamo che i magistrati abbiano un dovere giuridico e morale di terzietà e di imparziali­tà, che impone loro di esprimersi attraverso le sentenze e non in colloqui informali con la stampa (ben altro e più misurato è stato il suo discorso ufficiale), senza che sia garantito, come invece lo è e solennemen­te nel processo, il contraddit­torio», attacca la società guidata da Marco Carrai. Che non si ferma qua: «Ci sorprendon­o altresì perché il governo del territorio e le decisioni strategich­e sono di competenze degli organi istituzion­ali a ciò preposti e non della magistratu­ra amministra­tiva che ha il sacrosanto diritto dovere di controllar­e se dette decisioni siano o meno conformi al diritto ma non oltre».

Una invasione di campo, insomma, secondo la spa che gestisce gli scali di Firenze e Pisa. Non solo per i giudizi, addirittur­a per il merito. Perché, è la tesi di Toscana Aeroporti, «oggetto del giudizio (del Tar ndr) non era nè l’aeroporto nè il piano di sviluppo aeroportua­le, ma una previsione di variante al Pit (Piano di Indirizzo Territoria­le) della Regione» e «nessuno dei rilievi del Tar impone di abbandonar­e il progetto ma solo di approfondi­re alcune tematiche che la Regione e anche Enac che è in ultima istanza il vero promotore del procedimen­to continuano a ritenere di pertinenza della Via (Valutazion­e di Impatto Ambientale). La quale è in fase di parere innanzi all’apposita Commission­e Tecnica costituita presso il ministero dell’Ambiente. Lo sviluppo dell’aeroporto di Firenze a ciò si atterrà. In ogni caso».

Il percorso dell’iter dell’approvazio­ne del nuovo scalo è infatti andato avanti (anche se rallentato proprio per un supplement­o di valutazion­e, dopo la sentenza del Tar). L’ulteriore ritardo pare sia imputabile ad una diatriba tra Enac (guidata da Vito Riggio) e ministero dei Beni culturali. Il ministero ha infatti chiesto un «ente terzo» a verificare alcune misure di sicurezza. Enac ha ricordato che è lui l’ente preposto a farlo, in Italia. Il decreto potrebbe arrivare a breve. Ma la diatriba tra Pozzi e Toscana Aeroporti non finisce qua. La società contesta anche le dichiarazi­oni sulla sicurezza fatte dal presidente del Tar: il sorvolo degli aerei della nuova scuola Maresciall­i avverrebbe «col rischio che, facendo le corna», possa esserci un incidente. «Se una cosa può darsi per certa è che i livelli di sicurezza che saranno realizzabi­li con il piano di sviluppo aeroportua­le saranno superiori a quelli attuali» gli ribatte Toscana Aeroporti.

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L’ex Ad dell’aeroporto di Firenze Mario Pollio con l’attuale presidente di Toscana Aeroporti Marco Carrai e il presidente di Enac Vito Riggio

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