Pd, l’accerchiamento di Carrara
Dopo il commissario piombinese, l’ipotesi di un candidato sindaco da Spezia
Ciotti, presidente della Cna provinciale ma residente a Ortonovo, è l’unico nome che gira
Che succederà al Pd di Carrara se un commissario di Piombino, inviato da Firenze, appoggerà un candidato ligure alle prossime elezioni? Perché potrebbe essere spezzino, precisamente residente a Ortonovo, soltanto al confine con la città toscana, il candidato a sindaco di Carrara scelto dal Partito democratico per le prossime elezioni amministrative: Paolo Ciotti, attuale direttore della Cna di Massa Carrara, ligure di origine, appoggiato da un commissario di Piombino, imposto dal Pd di Firenze. Insomma, un’operazione che di «carrarino» ha ben poco, tanto che qualcuno nel Pd locale mugugna per l’«invasione degli stranieri».
Il nome di Ciotti è l’unico che circola insistentemente nel Pd di Carrara, ma il commissario Gianni Anselmi non conferma: «La partita del candidato sindaco — dice — la chiuderemo la prossima settimana». Seduto in un caffè, serafico e ponderato, volutamente lontano dalla sede del Pd locale, da solo, davanti ad un bicchiere d’acqua, Anselmi, commissario del partito di Carrara, inviato da Firenze per incollare i cocci di un partito spaccato proprio sulla candidatura a sindaco, annuncia tre incontri con la cittadinanza, per discutere di dissesto idrogeologico, portualità e urbanizzazione delle periferie: le «primarie delle idee», così le ha chiamate, che si terranno in varie parti della città, fino al 25 marzo. Attorno a lui, in piena campagna elettorale, impazzano, intanto, il Movimento 5 Stelle e la lista Trump, ogni giorno con un’idea, una provocazione; gli scissionisti dem ottengono il tripudio del «ripudiato» Vannucci, il candidato scelto dal Pd locale prima del commissariamento, benedetto anche da D’Alema e il segretario provinciale del partito, Cesare Leri, lo attacca a giorni alterni, su tutto l’immaginabile. Ma Anselmi sembra impassibile, un uomo solo e neanche al comando: ad annunciare alla stampa le sue «primarie delle idee», venerdì mattina al bar della Borsa, a duecento dalla sede istituzionale del suo partito, non c’era quasi nessuno del Pd, nessun dirigente, nessun consigliere o assessore in carica. Anselmi non commenta e non replica: «Vogliamo riportare la politica fuori dai palazzi del potere — dice, riferendosi all’inusuale sede scelta per la sua conferenza —; ci aspettiamo che coloro che hanno appena rinnovato la tessera portino il loro sostegno alla campagna elettorale». Campagna che però tarda a partire. Il web ironizza su Anselmi e sulla sua figura di commissario: «Chi sei? — si chiedono — Sei la risposta alla prepotenza e prevaricazione che il Pd regionale ha fatto al Pd di Carrara? Sei colui inviato per fare le primarie, ma che ha deciso di non farle più?». Lui non risponde alle provocazioni, non si dimostra preoccupato delle campagne elettorali altrui, neanche quelle più aggressive, mantiene un basso profilo e va avanti.