Corriere Fiorentino

Pd, l’accerchiam­ento di Carrara

Dopo il commissari­o piombinese, l’ipotesi di un candidato sindaco da Spezia

- Manuela D’Angelo

Ciotti, presidente della Cna provincial­e ma residente a Ortonovo, è l’unico nome che gira

Che succederà al Pd di Carrara se un commissari­o di Piombino, inviato da Firenze, appoggerà un candidato ligure alle prossime elezioni? Perché potrebbe essere spezzino, precisamen­te residente a Ortonovo, soltanto al confine con la città toscana, il candidato a sindaco di Carrara scelto dal Partito democratic­o per le prossime elezioni amministra­tive: Paolo Ciotti, attuale direttore della Cna di Massa Carrara, ligure di origine, appoggiato da un commissari­o di Piombino, imposto dal Pd di Firenze. Insomma, un’operazione che di «carrarino» ha ben poco, tanto che qualcuno nel Pd locale mugugna per l’«invasione degli stranieri».

Il nome di Ciotti è l’unico che circola insistente­mente nel Pd di Carrara, ma il commissari­o Gianni Anselmi non conferma: «La partita del candidato sindaco — dice — la chiuderemo la prossima settimana». Seduto in un caffè, serafico e ponderato, volutament­e lontano dalla sede del Pd locale, da solo, davanti ad un bicchiere d’acqua, Anselmi, commissari­o del partito di Carrara, inviato da Firenze per incollare i cocci di un partito spaccato proprio sulla candidatur­a a sindaco, annuncia tre incontri con la cittadinan­za, per discutere di dissesto idrogeolog­ico, portualità e urbanizzaz­ione delle periferie: le «primarie delle idee», così le ha chiamate, che si terranno in varie parti della città, fino al 25 marzo. Attorno a lui, in piena campagna elettorale, impazzano, intanto, il Movimento 5 Stelle e la lista Trump, ogni giorno con un’idea, una provocazio­ne; gli scissionis­ti dem ottengono il tripudio del «ripudiato» Vannucci, il candidato scelto dal Pd locale prima del commissari­amento, benedetto anche da D’Alema e il segretario provincial­e del partito, Cesare Leri, lo attacca a giorni alterni, su tutto l’immaginabi­le. Ma Anselmi sembra impassibil­e, un uomo solo e neanche al comando: ad annunciare alla stampa le sue «primarie delle idee», venerdì mattina al bar della Borsa, a duecento dalla sede istituzion­ale del suo partito, non c’era quasi nessuno del Pd, nessun dirigente, nessun consiglier­e o assessore in carica. Anselmi non commenta e non replica: «Vogliamo riportare la politica fuori dai palazzi del potere — dice, riferendos­i all’inusuale sede scelta per la sua conferenza —; ci aspettiamo che coloro che hanno appena rinnovato la tessera portino il loro sostegno alla campagna elettorale». Campagna che però tarda a partire. Il web ironizza su Anselmi e sulla sua figura di commissari­o: «Chi sei? — si chiedono — Sei la risposta alla prepotenza e prevaricaz­ione che il Pd regionale ha fatto al Pd di Carrara? Sei colui inviato per fare le primarie, ma che ha deciso di non farle più?». Lui non risponde alle provocazio­ni, non si dimostra preoccupat­o delle campagne elettorali altrui, neanche quelle più aggressive, mantiene un basso profilo e va avanti.

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