Corriere Fiorentino

L’Imperatore incorona Chiesa «È forte e farà tanta strada»

Terim oggi parteciper­à con Ranieri alla festa per i 90 anni viola

- Michela Lanza

C’è un Imperatore in città: il ritorno a Firenze di Fatih Terim non è passato inosservat­o, anzi. Del resto l’allenatore turco ha lasciato un’impronta indelebile nel cuore dei tifosi, pur essendo rimasto in riva all’Arno per pochi mesi nella stagione 2000-01. Il bel gioco della sua Fiorentina è ricordo ancora vivo.

Oggi parteciper­à alla festa per i 90 anni della Fiorentina e poi sarà in tribuna per la partita con il Cagliari: «Sono molto contento di essere Firenze — dice — l’ho sempre detto e lo ripeto ancora una volta: la Fiorentina e questa splendida città sono la mia seconda casa e questo invito da parte della società mi rende orgoglioso». Terim ieri ha pranzato con il presidente esecutivo Mario Cognigni, con Giancarlo Antognoni e Gino Salica. Dopo il pranzo in un noto ristorante del centro è passato dal centro sportivo viola a salutare la squadra, prima di concedersi ai tifosi accorsi al Fiorentina Store di viale Manfredo Fanti: «Giancarlo Antognoni e gli altri dirigenti mi hanno portato a vedere lo stadio e il nuovo centro sportivo — dice — e devo dire che tante cose sono cambiate e cresciute».

Felice per l’accoglienz­a, sorpreso di lasciare la firma su una bandiera turca mostratagl­i Terim firma lo stemma della Fiorentina a destra con Giancarlo Antognoni da un tifoso viola, si è poi concesso alle foto ricordo. Quando un tifoso viola gli ha ricordato l’esaltante vittoria per 4-0 della sua Fiorentina sul Milan, lui ha risposto prontament­e ricordando e mimando il quarto gol firmato Rui Costa.

E se il portoghese è stato il leader della squadra di Terim, nel gruppo di Sousa c’è un giocatore che potrebbe diventare presente e futuro della Fiorentina. È Federico Chiesa, figlio di quel Chiesa (Enrico), che nel 2000-01 fu capocannon­iere gigliato con 22 gol: «Ho parlato con Enrico — svela l’Imperatore — spero di vederlo domani. Suo figlio mi piace, è molto veloce. È giovane e come tutti i giovani deve lavorare ancora molto, ma può fare tanta strada. Un paragone con il padre? Non so se può diventare meglio di Enrico, è presto per dirlo, ma ha molto talento».

E un ritorno alla Fiorentina come allenatore? «Non si sa mai. È una grande società, la rosa è buona, la Fiorentina è una squadra che merita sempre dei grandi obiettivi, l’importante è arrivare sempre in alto. Capisco bene i tifosi, che vogliono i successi. La gente di Firenze merita i successi». E sul ritorno al Franchi: «Sarò molto emozionato. A Firenze c è una energia diversa. Quando arrivai, Batistuta era andato via e la gente era arrabbiata, ma allo stesso tempo in quella atmosfera mi ha protetto, c è stato un legame speciale. Non abbiamo perso nessuna partita in coppa Italia fino alla finale e quando l’ho vista alla tv mi sono emozionato con loro».

Oggi insieme a Terim al Franchi ci sarà un altro allenatore rimasto nel cuore dei tifosi della Fiorentina: Claudio Ranieri che, dal 1993 al 1997, riuscì a riportare in Serie A la squadra, conquistan­do anche una Coppa Italia, una Supercoppa italiana ed una semifinale di Coppa delle Coppe persa contro il Barcellona. Insieme a loro alcuni calciatori di quel periodo.

 Ritorni Questa è la mia seconda casa, sono contento di essere qui e di rivedere i tifosi al Franchi

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