«Solo cinque operai Sas per le buche di Firenze»
Torselli accusa. Sas risponde: no, abbiamo appaltato il pronto intervento
Le vie di Firenze sono un groviera di buche, tra le voragini che si aprono nell’asfalto e gli scalini creati dalle toppe improvvisate. Palazzo Vecchio ha scelto la strada di un global service per migliorare la manutenzione: un’azienda di grandi dimensioni che, grazie alle economie di scala, possa intervenire in città con più uomini e con mezzi più moderni. Ma il bando si farà a settembre. E, ora, nel periodo «ponte», qualche inconveniente c’è.
Sas, la municipalizzata dei servizi alla strada a febbraio ha «ceduto» una quarantina di dipendenti a Quadrifoglio. E secondo il consigliere comunale di Fdi, Francesco Torselli, oggi in strada ci sono solo cinque operai in tutta la città. «Una decina», dice invece il direttore generale Cristiano Rebecchi, che tuttavia spiega che, per il mese di marzo, c’è un appalto con un’azienda privata — la Marchese srl — per coprire il pronto intervento. Il pomo della discordia la buca che si è formata in viale Forlanini il 6 marzo scorso: secondo Torselli, tra «contratti e contrattini temporanei» e personale in malattia, in strada ci sono così pochi operai che un intervento segnalato alle 22 è stato coperto solo la mattina dopo, grazie ai «cinque temerari superstiti di Sas», e solo alle 11,30 il tratto è stato riaperto al transito.
Rebecchi ribatte che invece tutto è dipeso dalla pioggia: «Gli operai della Marchese sono intervenuti subito, ma diluviava e la riparazione non avrebbe tenuto. Così hanno sistemato le transenne e la mattina dopo la riparazione è stata fatta dai dipendenti di Sas, che di notte non intervengono perché hanno più la reperibilità». Il dg spiega che da aprile ci sarà un nuovo e «grosso» appalto per il pronto intervento che permetterà di coprire al meglio tutte le urgenze.
Poi a settembre, la svolta, col passaggio al global service: «Oggi, quando si apre una buca, Sas interviene e fa una toppa, con uno scalino, perché non ha le macchine per fare un lavoro di fino — spiega l’assessore alla mobilità Stefano Giorgetti — Affidandoci a una grande realtà che ha mezzi più moderni, non solo sarà migliore la qualità degli interven- ti, ma avremo anche più persone a disposizione per gestire più urgenze in contemporanea». Ma Torselli incalza: «Non sarebbe stato più logico arrivare fino a settembre con la Sas a ranghi completi e quindi aspettare qualche mese prima di cedere il personale a Quadrifoglio? Il rischio, oltre ad avere meno operai in strada, è di spendere di più». «Gli appalti costano meno del personale interno — ribatte l’assessore al bilancio Lorenzo Perra — E la tempistica del passaggio del personale a Quadrifoglio è dipesa dalle regole della legge Madia. Se avessimo aspettato, non avremmo potuto fare più il passaggio diretto dei dipendenti tra una partecipata e l’altra».