Corriere Fiorentino

I CARRARINI COL BUDDHA, E LA LEZIONE DI NIRVANA

- di Antonio Montanaro

C’è una tribù (carrarina) che balla, para e canta. Ed è tutta, o quasi, juventina. Quando non è sotto le Apuane bazzica dalle parti dello Juventus Stadium. Il vincitore del Festival di Sanremo Francesco Gabbani e Gianluigi Buffon sono le star di questo gruppo che vorrebbe tingere tutto di bianconero. Anche la maglia di chi, pur essendo loro concittadi­no, di quei colori proprio non ne vuole sapere.

«Chissà, il prossimo anno alla Juventus potrebbero esserci due carrarini», ha detto scherzando (ma neanche troppo) qualche giorno fa il profeta musicale «del dubbio amletico». Ma lui, Federico Bernardesc­hi, quello che vorrebbero assorbire nella tribù, ieri ha dato una grande prova d’indipenden­za. E davanti a una sciarpa bianconera spuntata all’improvviso, nel momento delle foto ricordo, dalla tasca del sindaco «gobbo» di Viareggio ha avuto una reazione decisa, equilibrat­a, ironica: «Per carità no», ha sorriso strabuzzan­do gli occhi e mettendosi subito fuori fuoco. Segno che, alla fine, i millennial­s della Fiorentina, Berna e Federico Chiesa, sono più maturi di quello che alcuni pensano. Anche senza pantalonci­ni e scarpini. Un ottimo segnale in vista della costruzion­e della nuova Fiorentina, quella che dovrà nascere dalle ceneri di una squadra, un po’ spompata un po’ smarrita, che in questo momento riesce a fare il pieno solo di fischi.

Poco importa, allora, se il gioiello di Carrara è conteso dai club più ricchi (non solo italiani) e se sul rinnovo di contratto c’è ancora qualche nube: ieri a Viareggio, terra di juventini, Federico ha dato a tutti «lezioni di Nirvana». E il Buddha (bianconero) rimane in fila indiana...

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