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«650? Non rispondo», «la rivoluzione è fica» e «la solitudine è il capitalismo». Sono alcune delle tante scritte che da circa una settimana imbrattano i muri di mezza Firenze. Le scritte, vergate con vernice nera, sono apparse nelle notti tra il 6 e l’8 marzo e sarebbero la risposta che i vandali hanno voluto dare alle indagini di polizia e carabinieri che a gennaio hanno portato all’arresto di tre esponenti dell’area anarco-insurrezionalista e al sequestro di villa Panico nel parco di San Salvi.
Numerose scritte fanno riferimento proprio all’articolo 650 del codice penale, ai sensi del quale nelle scorse settimane una decina di anarchici sono stati invitati a presentarsi negli uffici della digos nell’ambito dell’inchiesta. Ogni scritta infatti reca un simbolo, una firma, che in alcune è la A cerchiata, l’anarchia, in altre un cerchio attraversato da una saetta che simboleggia i centri sociali.
Le zone più colpite sono quelle di Sant’Ambrogio, con la facciata della facoltà di lettere di via Alfani imbrattata in più parti, e l’Oltrarno. Ma i vandali questa volta non hanno risparmiato neanche i palazzi storici. In via Maggio, angolo con via dei Velluti, la scritta «la solitudine è il capitalismo» imbratta Palazzo Martellini mentre in via Cavour, sulla facciata dell’Accademia Europea di Firenze, è stato scritto «la rivoluzione è fica». Scritte anche in via Tornabuoni e in via dei Banchi, quest’ultime già cancellate. «Giovedì interverremo per ripulire l’Oltrarno – dicono gli Angeli del Bello – mentre per le altre zone aspettiamo il via libera del Comune».