Corriere Fiorentino

A Empoli c’è aria di bufera, ma Martusciel­lo rimane

Lungo vertice in società: decisiva la sfida di domenica con l’ex Sarri

- Michela Lanza

Martusciel­lo resta sulla panchina dell’Empoli. Almeno per ora. È la decisione presa dalla società azzurra dopo il lungo vertice di ieri (andato avanti dalla tarda mattinata fino a pomeriggio inoltrato), durante il quale i dirigenti del club hanno cercato di affrontare il momento difficile della squadra (cinque sconfitte consecutiv­e, anche se la salvezza continua a essere in tasca: il Palermo terzultimo è lontano ancora sette punti). L’Empoli ha il peggior attacco della serie A e una difesa che prende troppi gol (solo quattro squadre hanno fatto peggio).

Del resto, alcune riflession­i andavano fatte, soprattutt­o dopo la contestazi­one di domenica sera. Intorno alle 21, l’Empoli è arrivato da Verona in pullman al Castellani: ad accogliere la squadra un centinaio di tifosi. Gli azzurri sono stati accolti da una valanga di fischi e, una volta scesi dal pullman, non sono mancati scambi di opinioni più o meno accese. Il primo a esser preso di mira è stato l’allenatore Martusciel­lo colpevole, secondo i tifosi, di non esser riuscito a dare un gioco alla squadra dall’inizio della stagione. Non sono pochi quelli che avrebbero voluto l’esonero o addirittur­a le dimissioni. L’allenatore si è preso le sue responsabi­lità, accettando il confronto. Poi è stata la volta dei giocatori, rappresent­ati dai senatori: a metterci la faccia davanti ai tifosi sono stati capitan Maccarone, Croce, Zambelli, Bellusci, Pasqual e l’ultimo arrivato El Kaddouri.

Insieme a loro, il ds Accardi. Da una parte, il popolo azzurro che ha chiesto a gran voce quella grinta che è mancata nelle ultime settimane. Dall’altra il gruppo di calciatori che non si è tirato indietro, promettend­o massimo impegno, ma chiedendo anche ai tifosi di continuare a sostenere la squadra.

Dopo circa un’ora di duro faccia a faccia i tifosi hanno lasciato il Castellani. Ma all’interno dello stadio c’è stato un incontro tra i dirigenti azzurri e Martusciel­lo: «Te la senti di continuare ad allenare in questo ambiente così teso?», gli è stato chiesto. Lui, che non si è mai arreso davanti alle difficoltà, ha dato la disponibil­ità a restare. Tutto così è passato nelle mani della società che ieri, dopo ore di confronto tra il presidente Fabrizio Corsi, il dg Marcello Carli e Pietro Accardi, ha confermato l’allenatore, anche se ad un certo punto della giornata sembrava oramai certo l’arrivo del sempre verde Eddy Reja. Ancora fiducia a Martusciel­lo, dunque. Almeno fino a domenica prossimo, quando alle 12.30 affronterà il Napoli del suo maestro Maurizio Sarri, in una sfida che potrebbe essergli fatale.

Sarà il mister cresciuto nell’Empoli — dove ha giocato negli anni Novanta e dove per anni ha allenato le giovanili, prima di diventare vice di Sarri e Giampaolo — a guidare la ripresa degli allenament­i questo pomeriggio, in vista della gara contro i partenopei, per la quale spera di poter contare finalmente su Mchedlidze, fuori da cinque partite per infortunio. Cinque partite: guarda caso le stesse che l’Empoli ha perso consecutiv­amente. E non succedeva da quattordic­i anni.

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Martusciel­lo parla con Pasqual Sopra, il presidente Corsi e il dg Carli
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