A Empoli c’è aria di bufera, ma Martusciello rimane
Lungo vertice in società: decisiva la sfida di domenica con l’ex Sarri
Martusciello resta sulla panchina dell’Empoli. Almeno per ora. È la decisione presa dalla società azzurra dopo il lungo vertice di ieri (andato avanti dalla tarda mattinata fino a pomeriggio inoltrato), durante il quale i dirigenti del club hanno cercato di affrontare il momento difficile della squadra (cinque sconfitte consecutive, anche se la salvezza continua a essere in tasca: il Palermo terzultimo è lontano ancora sette punti). L’Empoli ha il peggior attacco della serie A e una difesa che prende troppi gol (solo quattro squadre hanno fatto peggio).
Del resto, alcune riflessioni andavano fatte, soprattutto dopo la contestazione di domenica sera. Intorno alle 21, l’Empoli è arrivato da Verona in pullman al Castellani: ad accogliere la squadra un centinaio di tifosi. Gli azzurri sono stati accolti da una valanga di fischi e, una volta scesi dal pullman, non sono mancati scambi di opinioni più o meno accese. Il primo a esser preso di mira è stato l’allenatore Martusciello colpevole, secondo i tifosi, di non esser riuscito a dare un gioco alla squadra dall’inizio della stagione. Non sono pochi quelli che avrebbero voluto l’esonero o addirittura le dimissioni. L’allenatore si è preso le sue responsabilità, accettando il confronto. Poi è stata la volta dei giocatori, rappresentati dai senatori: a metterci la faccia davanti ai tifosi sono stati capitan Maccarone, Croce, Zambelli, Bellusci, Pasqual e l’ultimo arrivato El Kaddouri.
Insieme a loro, il ds Accardi. Da una parte, il popolo azzurro che ha chiesto a gran voce quella grinta che è mancata nelle ultime settimane. Dall’altra il gruppo di calciatori che non si è tirato indietro, promettendo massimo impegno, ma chiedendo anche ai tifosi di continuare a sostenere la squadra.
Dopo circa un’ora di duro faccia a faccia i tifosi hanno lasciato il Castellani. Ma all’interno dello stadio c’è stato un incontro tra i dirigenti azzurri e Martusciello: «Te la senti di continuare ad allenare in questo ambiente così teso?», gli è stato chiesto. Lui, che non si è mai arreso davanti alle difficoltà, ha dato la disponibilità a restare. Tutto così è passato nelle mani della società che ieri, dopo ore di confronto tra il presidente Fabrizio Corsi, il dg Marcello Carli e Pietro Accardi, ha confermato l’allenatore, anche se ad un certo punto della giornata sembrava oramai certo l’arrivo del sempre verde Eddy Reja. Ancora fiducia a Martusciello, dunque. Almeno fino a domenica prossimo, quando alle 12.30 affronterà il Napoli del suo maestro Maurizio Sarri, in una sfida che potrebbe essergli fatale.
Sarà il mister cresciuto nell’Empoli — dove ha giocato negli anni Novanta e dove per anni ha allenato le giovanili, prima di diventare vice di Sarri e Giampaolo — a guidare la ripresa degli allenamenti questo pomeriggio, in vista della gara contro i partenopei, per la quale spera di poter contare finalmente su Mchedlidze, fuori da cinque partite per infortunio. Cinque partite: guarda caso le stesse che l’Empoli ha perso consecutivamente. E non succedeva da quattordici anni.