Corriere Fiorentino

MESSERI SHOW RINASCIMEN­TO DA RIDERE

Da stasera a domenica l’attore porta in scena al Niccolini «Maledetti Toskani» «Faccio satira storica per riscoprire personaggi folgoranti e regnanti imbecilli Lorenzo il Magnifico? Un proto-rottamator­e. La nostra ironia? Sempre potente»

- Edoardo Semmola

«La comicità corre su solchi ben tracciati nel tempo. Figuriamoc­i, ci sono barzellett­e che ci portiamo dietro dai tempi dei romani…» La prende alla larga Marco Messeri, da stasera a domenica in scena al Teatro Niccolini con i suoi Maledetti Toskani. Con la kappa, che sa di «veleno e sarcasmo». Più che toscani «siamo tos-cani, che mordono». «La storia stessa — dice — se si guarda bene, è comica». C’è un Lorenzo il Magnifico «proto-rottamator­e» che vuol far passare la sua «riforma della pubblica amministra­zione del bestiame e del verde pubblico». E un Leon Battista Alberti che ammonisce: «Bisogna frequentar­e solo persone eccellenti». «Ma non fatemi dire che avrebbe criticato il giglio magico o il problema della selezione della classe dirigente, perché non faccio satira politica. Faccio satira storica».

In questo gioco di rimandi tra il Quattrocen­to e la contempora­neità, il comico fiorentino mette in scena un Rinascimen­to demitizzat­o «che visto nelle sue problemati­che quotidiane fa molto ridere». Puntando su due personaggi: il Magnifico dei Medici e il poeta Burchiello le cui vite sommate «coprono l’intero arco del secolo quindicesi­mo». Si domanda: «Ma quando a Lorenzo per combattere la gotta gli prescrivon­o una cura a base di infuso di perle e pietre preziose tritate da mangiare? Oggi la chiameremm­o una terapia Cartier».

Curiosando «dentro il magma della storia, nella polvere dei secoli», Messeri ha trovato «il perché di questo sarcasmo toscano così effervesce­nte, potente, sempre presente in tutte le parole di ogni fiorentino. Come mai, mi sono chiesto? Voglio ficcarci il naso». E dopo una piccola ricerca, da «appassiona­to di storia», ha scoperto «una tempesta di idee dimenticat­e negli scaffali, personaggi folgoranti, regnanti imbecilli come Carlo VIII, piccino e con la bocca come il Gabibbo, fatto a risparmio dalla natura a parte che nei piedi dove ha sei dita per parte, che una sera batte la testa contro lo stipite di una porta e muore. O co-

m’erano piccine le stanze del Rinascimen­to per far battere la testa anche ai piccirilli?». E che dire «del figlio dell’intelligen­tissimo Lorenzo de’ Medici definito dallo studioso Pieraccini come “un imbecille di grado superiore?”. È l’unico di tutta la dinastia Medici che riesce a morire di morte sfortunata e accidental­e. Infatti passa alla storia come Piero lo Sfortunato».

Salta come un grillo nella storia di Firenze, Messeri. Mostrando come «se guardi il risvolto divertente di personaggi che ti vengono sempre presentati in pompa magna, su un piedistall­o, e tu corrodi quel piedistall­o, vedi come certe dinamiche di sovrani e governanti si somigliano».

 ??  ?? Da sapere Marco Messeri da stasera al 19 marzo è in scena al Niccolini di Firenze con lo spettacolo «Maledetti Toskani», testo, musica e regia dello stesso Messeri. Con lui i musicisti Michael Supnick (tromba e trombone), Guido Giacomini (contrabbas­so)...
Da sapere Marco Messeri da stasera al 19 marzo è in scena al Niccolini di Firenze con lo spettacolo «Maledetti Toskani», testo, musica e regia dello stesso Messeri. Con lui i musicisti Michael Supnick (tromba e trombone), Guido Giacomini (contrabbas­so)...
 ??  ?? Gallery Dall’alto: Marco Messeri, Lorenzo il Magnifico e il Burchiello
Gallery Dall’alto: Marco Messeri, Lorenzo il Magnifico e il Burchiello
 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy