Marroni dice no alle contro indagini «Rispondo ai pm»
L’avvocato di Tiziano Renzi lo ha convocato per oggi, ma l’Ad non si presenterà
Luigi Marroni, Ad di Consip, non sarà oggi davanti all’avvocato di Tiziano Renzi, che voleva sentirlo per la controinchiesta sul caso che coinvolge il padre dell’ex premier.
«Pronto a sottopormi a tutte le domande, ma quando è garantito il segreto»
L’aveva annunciato l’avvocato di Tiziano Renzi all’indomani dell’interrogatorio davanti ai pm di Roma nell’ambito dell’inchiesta Consip: «Faremo la nostra controinchiesta su questa vicenda, chiederemo all’ingegner Marroni di ripetere le sue accuse davanti a noi». Così, nei giorni scorsi, l’avvocato Federico Bagattini, che difende il padre dell’ex premier dall’accusa di traffico di influenze, ha mandato una convocazione all’amministratore delegato di Consip Luigi Marroni — grande accusatore di Tiziano Renzi e di Luca Lotti — per ascoltarlo nell’ambito delle indagini difensive consentite al legale dell’indagato. L’appuntamento era fissato per questa mattina ma Marroni ha annunciato che non si presenterà. La decisione di sottrarsi al confronto è dovuta al timore che le dichiarazioni possano finire nuovamente sulla stampa, così come avvenuto per quel primo verbale di interrogatorio reso alla vigilia di Natale ai pm di Napoli, dopo la bonifica nei suoi uffici romani: «Nelle dichiarazioni alla difesa — spiega Marroni in un comunicato stampa diffuso in serata dalla Consip — non si applica il potere di secretazione da parte del pubblico ministero. Le dichiarazioni potranno invece essere serenamente rese, se l’avvocato Bagattini deciderà di fare richiesta in tal senso, di fronte al pm».
«Ci sono troppi punti da chiarire — aveva spiegato l’avvocato Bagattini — se Marroni ha subito tutte queste pressioni da Renzi perché non ha sporto denuncia? Perché non si è confidato con nessuno?». E poi i rapporti tra l’imprenditore di Scandicci Carlo Russo e Tiziano senior: «Siamo di fronte a una persona che millanta e su questo si innesta un tentativo di demolire Matteo Renzi e la sua famiglia», aveva spiegato l’avvocato uscendo dall’interrogatorio in Procura.
Nel primo verbale Marroni aveva accusato Tiziano Renzi sostenendo che lui gli aveva chiesto di aiutare l’amico imprenditore Russo. «In un incontro di persona, nella zona del Bargello — aveva spiegato — disse che voleva chiedermi di ricevere l’amico Carlo Russo che voleva partecipare a delle gare d’appalto indette da Consip; mi chiese di fare il possibile per assecondare le richieste di Russo e di dargli una mano perché era un suo amico. Dopo una quindicina di giorni Russo venne nella sede della Consip e io lo ricevetti nel mio ufficio».