Lupi all’assalto, una strage di alpaca
Un branco in Val d’Elsa, allevatori in lacrime. La Regione, gli ambientalisti e il nodo abbattimenti
Attaccati dai lupi, intrappolati e sbranati. Colpito da un attacco notturno l’allevamento «La valle degli alpaca», di Barberino Val d’Elsa, giovedì scorso. Uccisi di notte tre cuccioli e due adulte gravide.
Attaccati dai lupi, intrappolati e sbranati. Il paradiso de «La valle degli alpaca», di Barberino Val d’Elsa, è colpito da un attacco notturno, giovedì scorso, di notte, e cinque esemplari, tre cuccioli e due adulte gravide, sono stati uccisi. Di Gemma, cucciolina di un anno, è stata ritrovata solo una zampetta, e la mandibola, ormai ridotta a un osso. «Ci siamo accorti del raid venerdì, quando abbiamo trovato la zampina — racconta Antonella Gistri, titolare dell’allevamento — Allora abbiamo cominciato a cercare, abbiamo visto il sangue, poi un alpaca morto in mezzo al pascolo, e gli altri giù al recinto».
«Secondo la ricostruzione dei carabinieri della forestale — spiega Carolina, la figlia — hanno colpito almeno cinque lupi, un piccolo branco. Uno è salito in alto nel pascolo, dove gli alpaca dormivano: prima ha mangiato la cucciola, poi ha spaventato gli altri che hanno cercato di scappare, ma ha fatto in modo che si dirigessero verso il basso, dove gli altri lupi aspettavano di ucciderli, era una trappola». In fondo alla valle dove sorge l’allevamento, c’è un ruscello: è lì che sono state trovate la maggior parte delle impronte dei lupi, e anche i corpi mutilati di tre alpaca. «Dai morsi e dalle modaliconsanguinei, tà con cui li hanno uccisi, prendendoli alla gola, i carabinieri della forestale capito che si trattava di lupi — spiega Carolina, che sta per diventare veterinario con una tesi sugli alpaca — poi le orme sono grandi e non possono essere di cani». Un danno ingente per l’azienda: un alpaca femmina arriva a costare 3.500 euro, mentre per i cuccioli si parla di mille euro per i maschi e 2.000 per le femmine. «E non essendo neppure riconosciuti a livello regionale come allevamento — dice Carolina —, perché gli alpaca non sono animali di cui l’uomo si nutre o da cui produce alimenti, non possiamo chiedere il risarcimento».
Tra cavalli, pecore e cani, «La valle degli alpaca» ormai esiste da 16 anni. «Abbiamo iniziato io e mio marito — racconta Antonella — ma non ci era mai capitata una cosa così. Adesso ho anche paura, anche se ci hanno spiegato che i lupi non attaccano l’uomo. Ci hanno consigliato di mettere il recinto elettrificato, ma con nove ettari di terreno, è una spesa troppo grande, senza contare i circa 12.000 euro di animali persi. Abbiamo perso quasi un anno di lavoro». All’allevamento, infatti, sono molto attenti affinché gli animali non si accoppino con e i due cuccioli maschi morti erano figli di un alpaca nuovo: sarebbero serviti da stalloni per i prossimi anni. Ma il danno più grosso restano le femmine, sia le fattrici che la cucciola.
«Erano di una razza pregiata, che va sui 3.500 euro a esemplare». L’azienda, oltre che vendere gli animali, va avanti grazie alla tosatura e tessitura della lana degli alpaca. «Averne persi cinque tutti insieme ci preoccupa — dice Antonella — ma il dolore più grande è stato vederli in quello stato, siamo scoppiati a piangere. Li abbiamo fatti nascere, ci teniamo, a tutti». Antonella e Carolina mostrano i segni del sangue sul terreno. E ricordano un’altra strana sparizione: «Due settimane fa ci era sparita un’agnella, piccolina. Pensavamo fosse stata una volpe, ma evidentemente era il primo sopralluogo dei lupi. Infatti, ci hanno detto che torneranno».
Gli alpaca ora dormiranno nelle stalle, con pecore e cavalli. «È l’unica cosa che possiamo fare, non possiamo permetterci il recinto elettrificato, e non è nemmeno giusto abbattere i lupi, ma non si può nemmeno gridare al lupo al lupo, e poi non fare niente».