Corriere Fiorentino

Campo Marte di

Cosa succederà senza le partite della Fiorentina al Franchi? Il timore del «vuoto», l’idea di puntare su sport e spettacoli

- di Giulio Gori

Un quarto d’ora a piedi dal centro, tanto verde, niente movida molesta, nessun allarme criminalit­à nelle strade, palazzine signorili da quasi 5.000 mila euro a metro quadro. Campo Marte «è un quartiere per vecchi perché i giovani che mettono su famiglia è difficile che abbiano abbastanza soldi per venire a vivere qui». Ma al centro del quartiere c’è un’area di 370 mila metri quadri che ha la gioventù per vocazione: ovunque impianti sportivi, sei campi da calcio, molti da calcetto, quattro piscine, il campo da baseball, due da rugby, uno consacrato all’atletica, due per il tennis su terra rossa, uno da basket, uno da pallavolo, oltre al Mandela Forum. E a qualunque ora del giorno ci sono ragazzi in scarpe da ginnastica col borsone sulle spalle.

Quando nel 2021, secondo i tempi rivelati da Palazzo Vecchio e dalla Fiorentina, il nuovo stadio viola sarà inaugurato a Novoli, a Campo Marte dovrebbe nascere una cittadella dello sport, con la pedonalizz­azione di un pezzo di viale Paoli, tra lo stadio e viale Fanti, un’isola pedonale collegata al sotto attraversa­mento ciclabile della ferrovia. Un progetto ambizioso, che si scontra però con un problema: cosa fare del Franchi? Nel quartiere, in molti non vedono l’ora che la Fiorentina se ne vada lontano: «Con le partite anche solo parcheggia­re diventa un incubo». Ma quando scrutano la facciata progettata nel 1929 da Pier Luigi Nervi, i timori crescono: «Il rischio è di ritrovarsi con un enorme buco nero».

A Palazzo Vecchio «buttiamo i semi convinti che presto germoglier­anno», spiega l’assessore allo Sport Andrea Vannucci, che sta lavorando al piano Campo Marte con il responsabi­le dell’urbanistic­a Giovanni Bettarini. Il rugby, prima di tutto, con i test match della Nazionale già in programma per l’anno prossimo (Argentina) e tra due anni (una tra Samoa, Tonga e Fiji), ma anche la convinzion­e che con il benservito della sindaca Virginia Raggi alle Olimpiadi romane, l’Italia ha perso l’occasione per organizzar­e la Coppa del Mondo di rugby.

Poi c’è il calcio, la Lega Pro che quest’anno farà la final four al Franchi e nel 2018 la final eight, da quattro a otto nella speranza che Firenze diventi la Capitale della terza serie del pallone. E la Nazionale di calcio? «Sarebbe bello se in futuro gli Azzurri si allenasser­o al Franchi — dice Vannucci — ma è un tema che dipende troppo dagli allenatori: Conte, per dire, voleva barriere così alte che oscuravano persino Settignano».

Altro capitolo, i concerti: il prossimo sarà Tiziano Ferro, il 15 luglio. In Italia però sono pochi i cantanti che riempiono gli stadi. E le star straniere spesso preferisco­no fare scalo nel Nord Italia (ma in Comune sono convinti di poter cambiare il trend con la nuova pista di Peretola). Infine c’è la Fiorentina, l’ha detto Mario Cognigni alla presentazi­one del nuovo stadio: «La Fiorentina manterrà una presenza al Franchi». L’idea di Palazzo Vecchio è insomma quella di mettere insieme tanti pezzi di un mosaico, visto che un tema paragonabi­le per numeri alla Serie A non esiste. Tanto più che il Franchi porta con sé tanti vincoli storici e architetto­nici: dalla Tribuna alla torre di Maratona, dalle scale elicoidali fino al sacrario dei martiri del Campo Marte.E il quartiere? «Lo stadio porta gente tutti i giorni qui in negozio, non solo la domenica», spiegano al Fiorentina Store. Loro, quasi certamente, finiranno a Novoli.

Stessa sorte per il ristorante convenzion­ato con la società viola «Gli Undici Leoni», dove ogni giorno all’ingresso c’è una catasta di borsoni di calciatori appena arrivati dall’allenament­o. Sotto il Franchi, l’idea dello stadio a Novoli non spaventa né i titolari della piscina, né quelli della palestra, i cui clienti sono quasi tutti del quartiere: «Vorrà dire che non dovremo più chiudere nei giorni delle partite».

Più cupi allo storico Bar Marisa: «Il rischio che questo catino si trasformi in un buco nero è grande, la paura c’è», spiega Alessandro. Che però ammette che i tempi sono cambiati: «Una volta si veniva qui per parlare di pallone, per sapere chi era infortunat­o e chi avrebbe giocato la domenica. Oggi basta internet». E lo storico dehors delle eterne discussion­i di pallone non c’è più: ogni domenica lo dovevano smontare per la partita. Così ora, molto più piccolo, è stato rimontato dietro l’angolo, in via Carnesecch­i. Lo stadio incute timore e rispetto anche al presidente del Firenze 1931 rugby Vezio Fanelli: «Noi al Franchi? Impossibil­e, nelle partite europee arriviamo al massimo a 3.500 spettatori».

Chi invece non si spaventa è il presidente di Federalber­ghi Firenze, Francesco Bechi: «Il Franchi può essere un’opportunit­à: facciamo di Campo Marte la capitale italiana e europea dei giochi paralimpic­i. È un settore che dovremo conquistar­e, specie in bassa stagione». Lo scorso anno i Trisome Game furono un successone, di organizzaz­ione e di pubblico. E Vannucci apre: «Di tempo ce n’è tanto...».

L’assessore Sarebbe bello se in futuro la Nazionale si allenasse nello stadio, guardiamo con interesse anche alle partite dell’Italia del rugby

 ??  ?? La veduta dell’ingresso della Tribuna del Franchi visto dall’interno del Fiorentina Store, punto di riferiment­o per i tifosi viola
La veduta dell’ingresso della Tribuna del Franchi visto dall’interno del Fiorentina Store, punto di riferiment­o per i tifosi viola
 ??  ?? La piscina ricavata sotto allo stadio Artemio Franchi
La piscina ricavata sotto allo stadio Artemio Franchi
 ??  ?? Il bar Marisa col dehors spostato su via Carnesecch­i
Il bar Marisa col dehors spostato su via Carnesecch­i
 ??  ?? Il campo del rugby allo stadio Padovani
Il campo del rugby allo stadio Padovani

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