«Vecchie droghe a prezzi stracciati? Logica di mercato»
Elisabetta Bertol, docente di tossicologia forense: così fanno concorrenza a quelle nuove sintetiche
La qualità non c’entra con i costi così accessibili Che certe sostanze siano tagliate con calce o cemento è una leggenda
«La riduzione del prezzo di vendita delle droghe negli ultimi anni? Semplici logiche di mercato». Così Elisabetta Bertol, docente in tossicologia forense per l’Università di Firenze, spiega i principali motivi del massiccio ritorno delle droghe «tradizionali» e il loro costo sempre più basso.
«Negli ultimi anni si sente un gran parlare delle nuove sostanze; non vorrei che questo facesse abbassare la guardia sulle droghe tradizionali, che sono sempre pericolosissime e di cui assistiamo ad un loro grande ritorno — sostiene Bertol — che sono hashish, marijuana, cocaina, anfetamine e persino l’Mdma, conosciuta come ecstasy, nata negli anni ‘80. Le nuove droghe invece sono sostanze psicoattive, derivati anfetaminici o cannabinoidi sintetici con potenzialità d’azione di dieci, quindici volte superiore alle sostanze tradizionali. Il basso costo che hanno raggiunto queste droghe tradizionali negli ultimi anni è dovuto ad un tentativo di un loro rilancio nel mercato, contrapponendosi così alla vendita proprio delle nuove droghe».
Succede, infatti, di poter acquistare una dose di eroina persino a 7 euro, poco più del prezzo di un pacchetto di sigarette, cocaina a trenta euro al grammo e marijuana a dieci euro, come succede ogni giorno all’interno del parco delle Cascine. Un costo così accessibile forse è dovuto alle sostanze di taglio che, riducendone la purezza ne abbassano il prezzo? «Le droghe sono sempre state tagliate con altri elementi, personalmente non ho mai visto eroina o cocaina tagliate con la calcina o con il cemento. Così come la marijuana “gonfiata” con l’ammoniaca: può succedere, ma solitamente sono leggende metropolitane. La tossicità di queste sostanze è data dalla sostanza in sé e non dalle altre sostanze di taglio — continua Bertol —; ad esempio il boom di morti per eroina di alcuni decenni fa era dovuto alla purezza della sostanza, che arrivava fino al 70%, mentre quando è tagliata la sua pericolosità si riduce. Tagliare le sostanze con elementi pesanti e nocivi sarebbe un controsenso per i venditori perché ucciderebbe rapidamente i clienti».
E i dati diffusi l’anno scorso sulla Prefettura confermano il trend della diffusione di droghe leggere proprio fra i più giovani: il 42% delle persone convocate dal Nucleo Operativo Tossicodipendenze hanno tra i 18 e 25 anni. Il 29% che si sono presentate al colloquio in Prefettura perché trovati in possesso di sostanze sono studenti.