E Bona racconta: «A Nipozzano lo aspetta l’ulivo che lui piantò»
Il principe Carlo ha un lungo rapporto di conoscenza e amore per Firenze e per la Toscana. E non è la prima volta che viene in città. Memorabile resta la visita nell’aprile del 1985 quando con Diana e sempre in occasione di un viaggio in Italia scelse la Toscana e il suo capoluogo per alcuni giorni.
Grande appassionato d’arte e lui stesso dedito alla pittura di paesaggi con la tecnica dell’acquerello, il principe di Galles insieme a Diana visitò San Miniato al Monte con la cappella decorata da Luca della Robbia, e poi Santa Croce, Santa Maria del Fiore, Palazzo Vecchio e gli Uffizi. Mentre come dimora non a caso fu scelta quella del celebre collezionista d’arte Sir Harold Acton che li ospitò (come aveva fatto anni prima con la principessa Margaret e la Regina Madre) nella splendida residenza di Villa La Pietra.
Una vera propria infatuazione quella del principe Carlo per Firenze: qui ha coltivato negli anni amicizie di lunga data come quella con Bona e Vittorio Frescobaldi che lo rivedranno durante il tour di aprile nella cerimonia di Palazzo Strozzi e alla cena di gala a Palazzo Vecchio. «Già questo inverno — racconta Bona Frescobaldi — durante un nostro viaggio a Londra avevamo saputo da Carlo della probabile visita in Italia. Ci conosciamo da tanti anni, abbiamo partecipato anche alle sue nozze con la duchessa Camilla e siamo stati invitati a quelle del principe William con Kate Middleton». Il ricordo più bello è però quello di quando nel 1986 decise di soggiornare per otto giorno nella loro residenza fiorentina in Via di Santo Spirito. «Era venuto assieme alla figlia della principessa Margaret — ricorda Bona Frescobaldi — Fu una settimana memorabile e intensa durante la quale a differenza del primo viaggio più istituzionale il principe ha voluto e potuto conoscere tutta la Toscana. Mi aveva chiesto di essere al suo fianco ogni giorno per conoscere il più possibile la nostra terra. Tutte le mattine da Via Santo Spirito organizzavamo trasferte nelle principali città d’arte. Da Pisa a San Gimignano, da Volterra a Lucca. In ogni singola tappa uno storico dell’arte ci attendeva, a nostra disposizione per svelare la storia di quella città e delle sue opere. Carlo era entusiasta, curioso e riconoscente».
Un viaggio insolito dove il primogenito della Regina Elisabetta poteva dar seguito anche alle sue passioni personali. «Durante i nostri tragitti per raggiungere le mete d’arte eravamo spesso immersi tra le colline della Toscana. Il principe ci chiedeva di fare delle soste. Un momento per ammirare il paesaggio e dedicarsi alla suo grande amore per la pittura con acquerelli. La nostra campagna — continua Bona — è certamente un valore di bellezza e armonia per Carlo che ama anche venire nella nostra villa I Collazzi».
È qui che proprio nel 1986 Bona Frescobaldi lo portò, mentre nella tenuta di Nipozzano i due piantarono a simbolo della loro amicizia una pianta di vite e una di ulivo. Un gesto che «tutti gli anni — continua Bona — si rinnova con quella che è diventata una consuetudine». Ogni 14 novembre giorno del compleanno di Carlo, la marchesa Frescobaldi spedisce al principe del Galles una bottiglia dell’olio Laudemio di nuova spremitura «lui lo chiama Leudemio — rivela — mentre a Camilla, mandiamo una bottiglia del nostro miglior vino. Mi piacerebbe che questo viaggio a Firenze potesse essere anche un’occasione per tornare assieme a Nipozzano o ai Collazzi. Abbiamo invitato Carlo e Camilla anche perché la duchessa non c’è ancora mai stata, ma da Buckingham Palace ci hanno fatto sapere che la coppia ha già un calendario molto intenso da rispettare e che potrà decidere solo all’ultimo momento».