Firenze, ovvero l’accesso vietato
Il labirinto di lavori e deviazioni, la scarsa comunicazione. E da aprile la rivoluzione alla stazione
Via della Colonna ad una sola corsia, fino ad ottobre. Via Niccolini idem, almeno fino al 21 aprile. E alle porte la «rivoluzione» di Santa Maria Novella, con la chiusura di via Valfonda in entrata, la risistemazione di tutta la viabilità e soprattutto i bus Ataf che andranno risistemati, sia come capolinea che come percorsi. Firenze, nella fase di maggior cambiamento infrastrutturale a causa dei cantieri della tramvia, sta affrontando la fase cruciale dei lavori. Ma non sa bene cosa sta succedendo. Due esempi per tutti. Il primo, in Oltrarno: via dei Bardi è chiusa. Di nuovo. Nessuna comunicazione ufficiale, solo il cartello obbligatorio dei lavori. Palazzo Vecchio fa sapere che gli è stato solo comunicato che Publiacqua doveva intervenire urgentemente su un tombino. Ma a breve arriverà anche un cantiere Telecom per un pozzetto. Ancora: i cantieri della tramvia in zona Statuto. In questo caso, la comunicazione è arrivata via rete civica. Ma nessuna notizia «in strada», così i residenti e chi lavora in zona si è trovato a cercare i percorsi alternativi chiedendo ai vigili, davanti al cartello di divieto di ingresso. E non va meglio per le deviazioni Ataf: nel sito, compaiono quelle per via Niccolini o lo spostamento del D e del C1 per la chiusura di via Sant’Agostino. Ma solo lì. E le deviazioni sulla app sono ferme all’ottobre 2016.
Ci sarebbe già lo strumento per sapere tutto, in tempo reale: si tratta di «Geomobi», sito web del Comune dove tutti i cantieri sono geolocalizzati stile Google maps, con l’indicazione dell’inizio e della fine (prevista) dei lavori. Potrebbe (è già predisposta) presentare code e traffico in tempo reale, appena sarà integrata con i dati del «cervellone del traffico» che Palazzo Vecchio sta predisponendo (da troppi anni). Quando si raggiunge la pagine, l’immagine che si apre davanti è da apocalisse del traffico: con tutti quei cartelli di divieto, viene da domandarsi come sia ancora possibile girare in auto in città. Però, non basta neanche quella. È infatti da una pagina Facebook che si scopre che via Faentina sarà chiusa, dal 20 aprile dalle 21 alle 5,30 di mattina, tra via Salviati e via Cuoco, fino al termine dei lavori. Solo perché qualcuno ha postato le foto dei cartelli che annunciano i lavori.
Queste interruzioni influiscono quasi sempre con le linee Ataf, con lo spostamento delle fermate. E corse più lente (o saltate). Il sindaco Dario Nardella, aveva annunciato una «vertenza» con Ataf, per le lacune nel servizio. Un lavoro affidato all’assessore Stefano Giorgetti che ha preso in mano la patata bollente (tanto, ha già i cantieri della tramvia, che bollenti lo sono da tempo). Ma sarà costretto a rinviare qualunque confronto a dopo il 6 aprile: cioè dopo la sentenza del Consiglio di Stato sulla gara del trasporto pubblico locale indetta dalla Regione. Perché è inutile aprire un vertenza con Ataf, senza poter sapere se sarà lei o Ratp a gestire in futuro il servizio dei bus e soprattutto il milione e mezzo di km aggiuntivi di corse previste in città. Intanto, in questo limbo, da tempo il C1 e il D finiscono il servizio alle 20,45 (solo il giovedì e venerdì arrivano alle 00,5), il servizio «Nottetempo» che Palazzo Vecchio voleva estendere dopo le aggressioni alle donne che uscivano dal lavoro non viene incrementato. Il livello di comunicazione non cambia. Conta invece molto sulla comunicazione Giorgetti per annunciare la «rivoluzione» dei cantieri della tramvia alla stazione Santa Maria Novella. La nuova viabilità verrà presentata oggi, scatterà dal primo aprile (con un filo d’ironia). E toccherà pesantemente Ataf: il 12, il 57, il 13, il 28 ma soprattutto il 14, con una deviazione prevista fino a Porta al Prato per la direttrice verso il Girone.