Case antisismiche con gli sgravi. Ecco come
Agevolazioni fiscali fino all’85% per chi mette in sicurezza, Toscana apripista
Un’intera regione da mettere in sicurezza. Sono 813 mila le abitazioni in Toscana che richiedono un adeguamento sismico, sparse in 256 Comuni su 280. Per questo la Toscana farà da apripista al cosiddetto «sisma bonus» inserito dal governo nella legge di stabilità 2017, le cui linee guida sono state pubblicate nel decreto ministeriale del 28 febbraio scorso. Il provvedimento permetterà a tutti coloro che vorranno verificare, e poi migliorare, lo stato di sicurezza del proprio edificio di usufruire di un’agevolazione fiscale fino all’85% della spesa. All’appello — ma dovrebbe arrivare a giorni — manca solo il provvedimento dell’Agenzia delle Entrate che dovrebbe indicare le specifiche per la cessione del credito.
La mappa toscana delle abitazioni a rischio sismico è stata presentata ieri dall’Ordine degli Architetti di Firenze. Su una scala da uno a 4, in ordine decrescente, 92 Comuni rientrano nella zona 2 (quella appenninica), 164 nella zona 3 (la costa settentrionale e l’entroterra) e solo 24 nella zona 4 (la costa meridionale). Le abitazioni che rientrano nella zona più a rischio sono in tutto 175 mila, di cui un terzo solo nella provincia di Arezzo e 29 mila in quelle di Lucca e Massa Carrara.
Per accedere alle agevolazioni fiscali ogni proprietario dovrà rivolgersi ad un professionista che sarà chiamato a valutare la «classe di rischio» dell’edificio e successivamente a progettare i lavori necessari. Per ogni zona, sono otto le «classi di rischio» (da A+ a G). Tanto maggiore sarà il miglioramento delle condizioni sismiche di ogni abitazione, tanto più generosa sarà l’agevolazione di cui si potrà beneficiare. Per calcolare il rischio iniziale sono previste due procedure: una «convenzionale» per qualunque edificio e una «semplificata» per quelli in muratura o cemento armato. L’agevolazione va dal 50 all’80% per gli edifici singoli, con un surplus del 5% per i condominii; per i capannoni prefabbricati e gli edifici in cemento armato il beneficio non potrà superare il 75% della spesa.