L’apericena che «si fa a cestate» con ritmo house
Tra i tanti crimini lessicali del mondo contemporaneo vi è senz’altro il lemma apericena. Crasi tra aperitivo e cena già infausta di per sé, lo è ancor di più in quanto volta a nobilitare quel che nobile non è (sostituendo di fatto la cena, l’apericena non è che una cena economica, più che un aperitivo abbondante). È vero tuttavia che vi sono luoghi in cui tale usanza si coagula in modo piuttosto piacevole, come nel caso del Mille 606 di Livorno, dove, per usare le parole di un avventore (corredate invero da un deciso apprezzamento anche nei confronti delle cameriere), l’apericena «si fa a cestate». E allora, mentre parte un sottofondo house che, per quanto doloroso alle mie orecchie, è certo adeguato al contesto, pure io la faccio poco snob (i vassoi del resto fanno gola), mi doto di un piattino e ordino un Negroni Sbagliato e mi preparo ad «apericenare» – e sì che ero venuto solo per un caffè.