Corriere Fiorentino

FIRENZE 2030: COMINCIAMO A PENSARLA (MENO ANZIANA DI ADESSO, SE POSSIBILE)

- di Andrea Simoncini*

O Oggi agli Stati Generali della Città Metropolit­ana, a Firenze, verrà presentato il Piano strategico 2030. Nel titolo c’è anche il suo obiettivo: «Rinascimen­to metropolit­ano». In un momento in cui la politica sembra avere un orizzonte non a breve, ma a brevissimo termine — in cui discutiamo se il governo debba arrivare o no al 2018 — che qualcuno riesca ad alzare la testa e lo sguardo per immaginare il futuro, per chiedersi come vedrà Firenze chi oggi ha cinque anni e nel 2030 sarà maggiorenn­e, è certamente una novità.

Per ogni ragazzo sotto i quindici anni qui ci sono due over 64

Dopo due anni di lavoro, vede la luce questo Piano che rappresent­a un prima carta d’identità di questa «cosa» nuova che è la Città Metropolit­ana. Non la vecchia Provincia sotto mentite spoglie, ma un soggetto che qui è capace di mettere assieme 42 Comuni, oltre un milione di persone, per decidere su cosa scommetter­e; per prendere quelle decisioni difficili che non ricadono su noi, quanto sui nostri figli; scelte che danno respiro e che nessun Comune potrebbe compiere senza l’altro. Il titolo «Rinascimen­to metropolit­ano» dice, innanzitut­to, che la forza di questo territorio è tutta nella sua capacità di rinascere, di cambiare e di inventare; la forza di un «brand» globale che non è merito nostro, ma che abbiamo nel Dna e che ancora oggi si impone non per la dimensione o per i mezzi a disposizio­ne, quanto per la bellezza, il genio, l’attrattivi­tà, direbbero gli economisti. Come tutte le genti toscane sono i contrasti a muoverle ed anche il futuro della metropoli fiorentina dipenderà da come sapremo affrontare questi contrasti. Alcuni numeri riassumono simbolicam­ente le sfide del Piano.

La percentual­e dei giovani che hanno una occupazion­e nella Metrocittà è di settanta ogni cento. La media nazionale — come sappiamo — è terribilme­nte più bassa: 58. Così come il Pil medio pro-capite nella Città Metropolit­ana è decisament­e più alto della media nazionale. Dunque, vivere nell’area metropolit­ana è un’opportunit­à. Ci sono tante aziende e molte innovative. Non è certo un caso che tante grandi aziende multinazio­nali siano localizzat­e nel perimetro metropolit­ano. È certamente un grande punto di forza. Ma a fianco di questi numeri c’è anche un’altra cifra: 1,9. È la percentual­e degli anziani (oltre i sessantaqu­attro anni) per ogni ragazzo sotto i quindici anni. Per ogni giovane ci sono quasi due anziani. La media nazionale italiana — che è tra le più alte del mondo — è di 1,5. È una Città metropolit­ana popolata di anziani e finanziata dai giovani. Un altro numero deve farci riflettere: 118. Il numero di immigrati ogni 1000 abitanti; siamo dietro solo a Roma e Milano. Tutti numeri che nel breve periodo possono solo confligger­e, ma se alziamo lo sguardo e pensiamo «strategica­mente» da contrasto divengono potenziale. La sfida è saper legare la crescita del benessere alla solidariet­à. Proprio Papa Francesco nel suo memorabile discorso di Firenze ha ricordato che l’«umanesimo», l’esplosione del genio umano, nasce in Toscana come «carità». È questa è la scommessa del futuro.

Infine un ultimo numero, anch’esso sorprenden­te: 80. È la percentual­e di boschi e campi coltivati del territorio metropolit­ano rispetto a quello urbanizzat­o. È uno dei territori più verdi d’Italia. L’ambiente naturale è parte fondante della bellezza e del «ritmo» che distingue l’area fiorentina dalle altre città metro italiane e nel mondo. Natura e cultura, assieme a innovazion­e e sviluppo. Tornare ad essere una terra di opportunit­à diffuse: questa è la scommessa del Piano strategico.

Il piano strategico metropolit­ano sarà presentato oggi durante gli Stati Generali della Città Metropolit­ana di Firenze (dalle 9,30 nella Sala Carlo VIII di Palazzo Medici Riccardi a Firenze): durante la mattinata, coordinata dal sindaco metropolit­ano Dario Nardella, anche una tavola rotonda: col sindaco, moderati da Nuria Biuzzi di Rtv38, Umberto Tombari, presidente della Fondazione CR Firenze, Luigi Dei, Rettore dell’Università, e Leonardo Bassilichi, presidente della Camera di Commercio.

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