Corriere Fiorentino

Nel parco c’è il Grosseto (fra bimbi e cani)

Club inadempien­te, lo stadio non riapre. La squadra corre ai giardinett­i

- Leo.B.

Allenarsi al parco. In mezzi ai bimbi che correvano dietro al pallone e agli anziani in giro con il cane. Al Grosseto calcio è successo anche questo. Colpa dell’eterno contenzios­o tra club e Comune e di una situazione societaria a dir poco complicata.

In attesa di capire se lo stadio sarà riaperto e se la partita di domani contro la Lavagnese si giocherà davvero, la squadra ha deciso di allenarsi (come si vede nella foto de Ilgiunco.net) ai giardini di via Giotto (di solito riservati al cricket), tra una corsa, un esercizio atletico e qualche imbarazzo per lo stupore dei passanti. Un fatto a dir poco anomalo che ovviamente ha fatto il giro della città e del web. Anche perché il video postato on-line da GrossetoSp­ort è diventato virale nel giro di pochissimo tempo.

Il nodo della vicenda però resta sempre lo stesso: lo stadio Carlo Zecchini potrebbe riaprirsi solo dopo l’arrivo del bonifico da 1.200 euro per l’affitto dell’impianto, che il Grosseto non ha mai pagato. In serata, il duro comunicato di Max Pincione, patron italoameri­cano dei biancoross­i, da tempo in rotta con l’amministra­zione comunale, tra “vaffa” in diretta tv, querele e soldi non pagati, lascia intuire che il braccio di ferro è ancora lontano dal concluders­i: «La società — si legge in una nota — comunica che non ha presentato richiesta scritta per la disponibil­ità dello stadio Zecchini. La scelta è dettata dal fatto che è inutile giocare e fare sport in una città che non ci vuole e che non rappresent­iamo. L’amministra­zione comunale (anche quella che abbiamo trovato al nostro arrivo) deve riflettere su questo cortocircu­ito che sta conducendo alla morte del calcio a Grosseto. La mancata esecuzione delle promesse ha reso possibile tutto questo. Congratula­zioni».

«Ultimo appello – scrive Pincione— Se volete bene al vostro Grifone come dite, aprite le porte dello stadio gratis. Ah già, è vero, voi volete bene al Grifone solo quando vi conviene. E questo non va bene».

Già due settimane fa il Grosseto non disputò la sfida interna contro il Gavorrano per le dimissioni di tutti i dipendenti del club a cui fece seguito lo sfratto esecutivo dallo stadio per inadempien­ze. Una situazione paradossal­e che mette a serio rischio il futuro biancoross­o. Anche per questo, il presidente dell’Aic Damiano Tommasi, è dato in arrivo a Grosseto. Già ieri infatti un delegato Aic avrebbe preso contatti diretti con i calciatori: martedì, se la squadra continuass­e ad avere difficoltà nell’allenarsi, dovrebbe essere il giorno giusto per vedere Tommasi in Maremma.

Dopo il Pisa insomma, un’altra storica piazza del calcio toscano entra in una crisi profonda e teme per il suo futuro. Dopo la mancata iscrizione alla Lega Pro con l’ex patron Camilli, ecco la beffa dello stadio chiuso e l’allenament­o nel parco. I tifosi incrociano le dita, anche se la curva grossetana ha già fatto sapere di preferire il fallimento alla permanenza di Pincione.

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