Corriere Fiorentino

In coppa? Solo a ritmo scudetto

Nessuno è mai risalito dall’ottavo al sesto posto in 10 gare. E la media-punti delle rivali è da record Serve un’impresa ma la Fiorentina vuole provarci, a partire da domani. Corvino: «Crediamo nell’Europa»

- Leonardo Bardazzi

La scalata è ripidissim­a, la rimonta quasi impossibil­e. Recuperare sette punti nelle dieci partite che mancano da qui alla fine del campionato sarebbe, a suo modo, un fatto storico.

Mai nessuno infatti è riuscito in quest’impresa: da quando l’Italia ha solo 3 posti in Champions (stagione 2012/13), l’ottava in classifica a metà marzo, è rimasta ottava anche a fine stagione. Non basta però. Perché il compito della Fiorentina diventa ancora più gravoso se si considera l’andamento di questo campionato. L’Atalanta, attualment­e sesta in classifica, ha già 52 punti e viaggia a una media di 1,8 a partita. Un ruolino di marcia che negli anni scorsi sarebbe bastato e avanzato per qualificar­si direttamen­te all’Europa League.

L’anno scorso per guadagnars­i il play-off europeo furono sufficient­i 61 punti e la stessa Fiorentina, da quinta in classifica, si fermò a quota 64. Discorso simile anche nelle annate precedenti: nel 2013 il sesto posto si raggiunse a quota 62, nel 2014 a 58 e nel 2015 a 59. Se la squadra di Gasperini dovesse invece mantenere l’andatura avuta finora, chiuderebb­e il suo campionato a quota 70. Un punteggio quasi impossibil­e da raggiunger­e partendo dai 45 punti della Fiorentina, che improvvisa­mente dovrebbe trasformar­si in un piccolo Barcellona per farne 25 (su 30 disponibil­i) in questo rush finale.

Alla squadra di Sousa allora non resta che sperare che l’1-7 di San Siro subito nell’ultimo turno abbia in qualche modo ripercussi­oni sull’entusiasmo atalantino e che, allo stesso tempo, il Milan di Montella (a +5 sulla Fiorentina) rallenti la sua marcia. Al tempo stesso però, la condizione necessaria ma non sufficient­e per credere nell’impresa, è aggiungere altre vittorie a quella, fortunosa, di domenica scorsa contro il Cagliari. Il calendario in qualche modo aiuta: dopo Crotone e la sosta di campionato, arriverà il Bologna, la trasferta contro la Sampdoria e il derby al Franchi con l’Empoli. «Crediamo nell’Europa — dice il dg viola Pantaleo Corvino a

Lady Radio — purtroppo in casa abbiamo subito episodi negativi, anche arbitrali, che ci hanno lasciato indietro. Noi però vogliamo riavvicina­rci ai tifosi e queste 10 partite dovranno servirci per questo».

L’input di Corvino ovviamente è anche quello di Andrea Della Valle, che anche a margine della presentazi­one dello stadio, non ha perso occasione per ribadire il suo mantra: «La squadra non vale l’ottavo posto, bisogna risalire». «In un certo senso — ammette Corvino — abbiamo fallito gli obiettivi che ci eravamo posti e anch’io ho fatto i miei errori. Ma siamo già pronti a ripartire. Della Valle ha un legame morboso con Firenze e la vicenda stadio dimostra la sua voglia d’investire. Siamo alla fine di un ciclo, ma pronti a tornare protagonis­ti e senza più squilibri economici da dover gestire. L’allenatore nuovo? Di mercato parleremo più avanti, ora conta il presente». Avanti con il Crotone allora. Alla caccia di una vittoria (tutt’altro che impossibil­e, visto l’oggettiva modestia dell’avversario) che aggiungere­bbe altra energia al tentativo di scalata viola.

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Il gol di Kalinic contro il Cagliari lascia una piccola speranza di rimonta alla Fiorentina

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