Il primo viaggio del People Mover (senza tre «passeggeri» eccellenti)
Pisa, inaugurata la navetta stazione-Galilei. Assenti Toscana Aeroporti, Enac e Ferrovie
Al taglio del nastro mancavano nomi e sigle importanti: Toscana Aeroporti, Enac, Ferrovie. Assenze che non hanno impedito un’inaugurazione in grande stile per il People Mover, la navetta elettrica di collegamento che unisce la stazione ferroviaria con l’aeroporto Galilei di Pisa, ma che di certo hanno lasciato il segno. Non è bastata la presenza del ministro Graziano Delrio a distogliere l’attenzione e a riportarla sull’opera: quelle assenze hanno infastidito e imbarazzato. In primis il sindaco Marco Filippeschi, che nel suo discorso aveva citato e ringraziato i gestori degli aeroporti toscani, coprotagonisti del progetto, che ieri ha visto la sua prima corsa. Lungo il tracciato di 1,8 km, in un tempo di percorrenza di cinque minuti scarsi, il People Mover può trasportare fino a 190 persone. Tre le stazioni: la prima al binario 14 della stazione di Pisa centrale, la seconda (intermedia) al parcheggio scambiatore che si trova tra la ferrovia e l’aeroporto ed è facilmente accessibile sia per chi arriva dalla Fi-Pi-Li sia per chi arriva da Livorno tramite l’Aurelia; l’ultima all’aeroporto Galilei. L’obbiettivo è arrivare a 210 convogli al giorno per direzione di marcia, 1.220 passeggeri per direzione nell’ora di punta e oltre 2,5 milioni in un anno. Sono tanti i numeri di un’opera che è stata realizzata dall’associazione di imprese Condotte, Inso e Leitner, in tempi che Filippeschi ha definito «cinesi».
Poco più di due anni per i lavori, costati 72 milioni di euro di cui 21 provenienti da fondi europei e il restante al carico del concessionario, che avrà l’opera in gestione per i prossimi 35 anni e dovrà recuperare l’importante investimento dalla tariffa: 2,70 euro per quella intera (ma fino al 26 marzo la navetta sarà gratuita per permettere a tutti di provarla). E poi i parcheggi scambiatori — 1400 posti auto — elemento portante dell’operazione: «La loro apertura avviene nel cuore di un nodo intermodale di trasporti di grande valenza: superstrada, autostrada, Aurelia, aeroporto, ferrovie», dice Filippeschi. Ma i parcheggi sono anche terreno di scontro: è lì infatti che dovranno dirigersi gli autobus spostandosi dal piazzale davanti all’aeroporto, dove si trovano oggi. Un elemento che potrebbe penalizzare i turisti e che sarebbe proprio all’origine dell’assenza di Toscana Aeroporti, che sull’inaugurazione di ieri è intervenuta solo con una nota scritta: «Per noi il tema infrastrutturale è da sempre centrale — ha detto il presidente Marco Carrai — perché significa sviluppo, centralità, efficienza. Il passo fatto oggi è importante, ma — ha aggiunto — molta strada resta da fare per adeguare i servizi locali alle esigenze di due scali ormai globali come quelli di cui è dotata la nostra regione». Il ministro Delrio ha invece parlato di «cu- ra del ferro»: «L’impegno del governo va in questa direzione e quest’opera ne è un esempio», ha detto, sulla stessa scia del governatore della Toscana Enrico Rossi. «Un’opera che permetterà ai toscani, e a chi si sposta in Toscana, di muoversi più rapidamente», ha detto Rossi. Il sindaco Filippeschi da parte sua ha rivendicato origine e paternità del progetto: «Nel 2009 Pisa fu invitata dalla Commissione Europea a discutere del futuro dei trasporti e io la rappresentai a Bruxelles presentando un master plan avveniristico, che poteva sembrare un azzardo. Le città scelte per intervenire furono tre: Londra, Budapest e Pisa. In pochi anni quel progetto d’insieme l’abbiamo realizzato».
«Meno trenini, più case popolari» è stata infine la protesta inscenata dai comitati dei quartieri popolari vicini all’aeroporto. Una trentina di persone è stata infatti bloccata in una delle vie adiacenti alla stazione del People Mover da decine di poliziotti in tenuta antisommossa: nessuno scontro, solo spintoni e slogan. Ma al di là di questa protesta, solo il futuro dirà se il People Mover è in grado di conquistare il cuore della maggioranza dei pisani.
Il sindaco Filippeschi Nel 2009 presentammo l’idea a Bruxelles: sembrava un azzardo, invece ce l’abbiamo fatta