Castiglioncello, sotto sequestro l’ascensore per il mare
Sigilli al cantiere dei Bagni Italia. Il sindaco: l’indagine sia veloce o rischiamo il danno d’immagine
L’inchiesta Quattro indagati, due i reati contestati: abuso edilizio e falso in atto pubblico
È stato posto sotto sequestro il cantiere aperto ai «Bagni Italia» di Castiglioncello per la realizzazione di un ascensore che consentirebbe a residenti e turisti di accedere alla splendida Baia del Quercetano, la spiaggia della costa livornese così difficile da raggiungere per le sue ripide scalinate.
Giovedì pomeriggio gli ufficiali della Polizia giudiziaria di Livorno hanno messo i sigilli al cantiere: sequestro preventivo. Le indagini sono portate avanti dal procuratore capo di Livorno, Ettore Squillace Greco. Gli indagati sarebbero quattro: il proprietario del bagno Mark Lombardo, il direttore dei lavori Claudio Bianchini, il direttore del cantiere Fausto Venturi e la dirigente comunale del Suap (Sportello unico per le attività produttive) Maria Angela Casucci, che avrebbe fornito l’autorizzazione per i lavori. Per i primi tre il reato contestato è quello di abuso edilizio, mentre per la dirigente del Comune i pm ipotizzano il falso in atto pubblico. «Collaboreremo con i magistrati — spiega l’assessore all’Urbanistica del Comune di Rosignano, Margherita Pia — ma siamo tranquilli, la dirigente comunale avrà tutto il supporto necessario da parte nostra».
Questo non è il primo sequestro che riguarda il cantiere della Baia. Già nel giugno del 2016 un primo stop ai lavori era arrivato a seguito di un esposto presentato dai confinanti, stop poi non confermato dal gip di Livorno.
E adesso la seconda battuta di arresto potrebbe bloccare definitivamente il progetto dell’ascensore.
«Ogni giorno al bar incontro persone che mi chiedono: “Ma ce l’abbiamo l’ascensore quest’estate per andare sulla spiaggia?” — racconta ancora l’assessore Pia — È una storia infinita, sono sconcertata». L’amministrazione comunale ribadisce «fiducia totale nella magistratura», ma non nasconde un timore: che i tempi dell’inchiesta si allunghino, col rischio di non vedere conclusi i lavori per l’ascensore entro l’imminente stagione balneare.
«La giustizia faccia il suo corso — risponde a caldo il sindaco di Rosignano, Alessandro Franchi — ma i tempi siano brevi perché il cantiere riguarda uno dei posti più belli d’Italia e rischiamo un danno d’immagine di dimensioni enormi».