Empoli-Sarri, amici contro «Sarà speciale»
Martusciello-Sarri, il mio nemico carissimo. Martusciello contro Sarri, ovvero l’allievo contro il maestro. Il primo spera in un miracolo per allontanare polemiche, allungare sul Palermo e per non perdere la sesta partita consecutiva. Il secondo vuole imporsi per puntare al secondo posto. EmpoliNapoli (ore 12.30 al Castellani) è il faccia a faccia tra due squadre che hanno ancora qualcosa da chiedere al campionato. Ma soprattutto è la sfida tra due allenatori amici, che per 90 minuti saranno avversari: «Per fermare il Napoli non ci sono ricette — dice Martusciello — servirà mettere dentro la rabbia giusta. Noi veniamo da una pesante sconfitta e tutto ciò che ne è scaturito e dalla contestazione dei tifosi che, comunque, ci ha dato una spinta. Ora è arrivato il momento di dare un segnale forte alla nostra gente su quello che è il senso di appartenenza. Abbiamo la consapevolezza che dobbiamo provare a fare qualcosa di più. Ci sono due strade da poter percorrere: o rimettere i remi fuori dalla barca e, nella tempesta, schivare le onde pericolose oppure tirare i remi in barca e aspettare che l’onda ci travolga. Se ho sentito Sarri? No, con Maurizio ci sentiamo poco, perché lui è uno di poche parole, molto pragmatico. Ultimamente ci siamo mandati qualche messaggio, ho voluto fargli i complimenti per le partite contro Roma e Real Madrid. E devo dire che ritrovarlo sarà un piacere, perché con lui e il suo staff abbiamo condiviso tre anni importanti. C’è un grande affetto che ci lega, lo considero un maestro, un uomo e un professionista che sa tirar fuori il meglio dai suoi giocatori. Sfidarlo mi farà effetto». Martusciello conosce bene Sarri. Sarri conosce bene l’ambiente di Empoli e lo teme: «Il Napoli a Empoli non ha mai vinto – dice l’allenatore del Napoli – e nelle ultime due gare ha preso sei gol (un anno fa finì 2-2, mentre nella stagione 2014-15 i toscani si imposero per 4-2, ndr), quindi sarà una partita difficile. Lì c’è un ambiente tranquillo che però vorrà reagire alle difficoltà. Torno sempre con piacere a Empoli e sono contento che abbiano proseguito bene un discorso intrapreso cinque anni fa».