Maggio, è la stagione di Chiarot
Il sovrintendente della Fenice per il dopo-Bianchi: ora manca soltanto la firma
Cristiano Chiarot sarà il nuovo sovrintendente del Maggio musicale. Manca solo la ratifica ma il nome scelto ieri all’unanimità dal Consiglio di indirizzo della fondazione, presieduto dal sindaco, è voluto anche dal ministero. «Ascolterò l’indicazione del sindaco Nadella» ha detto infatti il ministro Dario Franceschini. Attuale sovrintendente della Fenice di Venezia, Chiarot sarà chiamato a prendere il testimone dall’attuale vertice del Maggio, Francesco Bianchi.
Cristiano Chiarot è il nuovo sovrintendente del Maggio musicale. Lo è di fatto, anche se la ratifica arriverà tra qualche giorno: deve passare ancora il vaglio di Ragioneria centrale e Corte dei conti. Solo dopo arriverà il decreto di nomina ufficiale del ministero. Ma è stato lo stesso ministro ai beni culturali Dario Franceschini a dare un «placet», addirittura preventivo, all’indicazione di Chiarot da parte del Consiglio di indirizzo della fondazione, che ieri ha inviato la proposta a Roma, all’unanimità. «Anche in questo caso, come ho fatto in tutti gli altri, io ascolterò l’indicazione del sindaco Nadellla», ha affermato il ministro prima ancora che il Consiglio si riunisse all’Opera e ufficializzasse la scelta nell’aria da tempo. Attuale sovrintendente della Fenice di Venezia, che è riuscito a risollevare dai debiti puntando a una diversificazione dell’offerta, anche verso i milioni di turisti che affollano la laguna, Chiarot è stato scelto per l’esperienza (è il «decano» dei sovrintendenti e il presidente dell’associazione che li rappresenta) e la capacità di confronto che ha avuto anche con i sindacati. Aperto e attento alla presenza di finanziatori privati, Chiarot però non arriverà subito: anche perché l’attuale sovrintendente, Francesco Bianchi, è in carica per la gestione ordinaria fino al 30 aprile.
In Consiglio di indirizzo sono arrivati molti nomi, oltre ai tre da cui è uscito quello di Chiarot: assieme al sovrintendente di Bologna Nicola Sani, e al direttore generale del Maggio Alberto Triola (finiti nella terna del Consiglio di Indirizzo) sono arrivati altri curricula, come quello di Mario Ruffini, di Angela Spocci, ex sovrintendente di Cagliari. Ma non sono Avvertenze per non essere corretti in corso d’opera: il sovrintendente del Maggio Musicale Fiorentino in arrivo si chiama Cristiano Chiarot e si pronuncia Cristiano Chiaròt (la t finale si deve sentire). Non è francese, ma veneto. E questo fa la differenza. stati i soli contattati: a lungo il sindaco Dario Nardella ha dialogato anche con Carlo Fuortes sovrintendente dell’Opera di Roma e commissario dell’Arena di Verona e con Rosanna Purchia numero uno al San Carlo Napoli.
Alla fine, tutto il Cdi ha dato il via all’operazione Chiarot, forti del consenso che arrivava anche da Roma. Il sovrintendente uscente Bianchi non era presente alla riunione del consiglio (di cui fanno parte il professor Marco Campus, il costituzionalista Enzo Cheli, Vittoria Franco e Micaela le Divelec Lemmi). Il Cdi si riconvocherà entro breve: attende il bilancio consuntivo del 2016 e il preventivo 2017. In realtà aspetta anche di verificare il piano triennale «salva Maggio». Un piano che, date le nuove condizioni, il «supercommissario» nazionale delle fondazioni, Gianfranco Sole ha chiesto di aggiornare. Va fatta una verifica delle previsioni di incassi, soprattutto, e un bilanciamento anche rispetto ad alcuni costi del personale. Un lavoro, quello del futuro piano industriale, che ora passa nelle mani di Chiarot che si troverà comunque a gestire una fase complicata: la normativa di «riordino» delle fondazioni, all’articolo 24 della legge 160, viene visto come fumo negli occhi da tutti i sindacati. Da tempo — lo fece anche il vecchio «supercommissario» Francesco Pinelli — si ipotizza la riduzione del numero complessivo delle fondazioni lirico sinfoniche, in base proprio alle performance di bilancio, a partire dal raggiungimento o meno del pareggio. Non basta: si pensa di introdurre una norma che consenta, se non di cancellare, almeno di spalmare in altro modo i debiti di tutte le fondazioni. Un mare agitato che lunedì porterà tutte le sigle sindacali delle fondazioni a protestare, proprio a Firenze. Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, Fials Cisal lunedì’ mattina.
Il fronte caldo Lunedì protesta a Firenze contro il riordino delle fondazioni lirico sinfoniche