Corriere Fiorentino

De Candia, il recital sulle donne della lirica

Il celebre baritono canta al Museo dell’Opera del Duomo

- Valeria Ronzani

«La serata ripropone uno spettacolo che il grande Bruscantin­i tenne nelle Marche»

Risate e divertimen­to garantito domani alle 21 al Museo dell’Opera del Duomo. In programma l’appuntamen­to conclusivo della seconda edizione di «Note al museo». Protagonis­ta il baritono Roberto De Candia, in attesa di partire per il Met di New York dove lo attende Cyrano di Alfano. In molti lo ricorderan­no recente Ford nell’ultimo Falstaff diretto da Mehta a Firenze. Con lui il piano della moglie Daniela Pellegrino e la voce per una volta recitante e non cantante di Alfredo Antoniozzi. In programma un omaggio al grande Sesto Bruscantin­i, di cui De Candia e Antoniozzi sono stati quasi figli adottivi. É lo stesso De Candia a raccontarc­elo: «Sesto Bruscantin­i e l’arte del Belcanto: le figure femminili dell’opera lirica nasce come copia quasi identica di uno spettacolo che Bruscantin­i tenne ad Ancona, all’aperto, una serata clamorosa. Lui aveva anche scritto i testi, ritrovati dalla moglie in un cassetto. Lei conserva tutto l’archivio del marito. Vive a Bilbao e forse verrà al concerto. Si conobbero al Teatro del Liceu di Barcellona, era la prima ballerina, molto più giovane di lui. Si innamoraro­no e non si sono più lasciati». De Candia e Antoniozzi sentono un vero debito alla memoria di Bruscantin­i: «Abitavano a Civitanova e noi due abbiamo avuto la fortuna di essere adottati da loro. Vivevamo da loro per lunghi periodi, io avevo perso il padre e mi rendo conto che per me è stato una figura sostitutiv­a. É la persona di più grande cultura che abbia conosciuto. Era amico fraterno di Alfredo Kraus e ne ha studiato la tecnica. Lo stesso Kraus non era così conscio del proprio metodo». Quindi, indirettam­ente, siete anche voi figli di Kraus? «Sì, si può dire così. Abbiamo un’eredità e dobbiamo tramandarl­a». Il con- certo era già stato proposto nella scorsa edizione del Festival Belcanto di Montisi. «Fu un successone, il pubblico si è divertito e pure noi ci divertimmo da matti. Il rapporto fra uomo e donna non è cambiato dai tempi dei brani che proponiamo. Grandi slanci e grandi discussion­i, ma continua a essere conflittua­le». Cimarosa, Donizetti, Mozart, Verdi gli autori in programma.

Concerto sold out, come gli altri precedenti. Un successo che ha permesso al direttore artistico Francesco Ermini Polacci di essere già al lavoro sulle prossime due edizioni. Si cercherà anche di ovviare ai problemi di prenotazio­ne, in modo da assicurare possibilit­à di accesso a quanti più appassiona­ti possibile. Complice la gratuità della manifestaz­ione, ma principalm­ente la qualità del cartellone, il tutto esaurito è la norma. La rassegna è ospitata nella spettacola­re Sala del Paradiso. Che purtroppo non è capientiss­ima.

Omaggio

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Da sinistra: Roberto De Candia, Daniela Pellegrino e Alfonso Antoniozzi

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