Corriere Fiorentino

Niente Big Mac al Duomo, nero su bianco

Il regolament­o salva-centro vieterà anche il trasloco del McDonald’s di via Cavour

- Marzio Fatucchi

Cambiano le norme del regolament­o del Comune contro fast food, minimarket ed affini. E dopo i vincoli per impedire l’apertura di ristoranti senza un riferiment­o all’identità toscana (con deroghe previste soltanto per progetti di qualità) e l’annuncio dello stop tour court a nuove richieste di apertura per ristoranti e esercizi di somministr­azione in centro, ecco l’ultima arma di Palazzo Vecchio: il divieto di trasferire attività già aperte dentro il centro storico (la cosiddetta area Unesco) in alcune delle piazze che danno l’identità alla città. Tra queste, oltre a Duomo, San Giovanni, San Firenze, Signoria, Santa Croce, Pitti, Santa Maria Novella e Santissima Annunziata, ci sono anche piazza Santo Spirito e piazza del Carmine.

Il divieto di trasferime­nto è l’«arma finale» contro l’apertura di McDonald’s al Duomo. Palazzo Vecchio ha rifiutato la deroga per l’apertura di un nuovo fast food al posto di Universo Sport. Il colosso Usa ha fatto ricorso al Tar, ma potrebbe chiedere il trasferime­nto del suo locale in via Cavour: è già autorizzat­o, l’amministra­zione comunale non avrebbe strumenti per impedirgli­elo. Così parte la corsa contro il tempo per inserire questa nuova norma «anti trasferime­nti» (valida per tutte le tipologie di locali già bloccati, come fast food, pizza al taglio, internet point, kebabbari, money change, compro oro) nel regolament­o Unesco, assieme allo stop ai nuovi ristoranti per tre anni.

La ratio della norma la spiega l’assessore allo sviluppo economico Cecilia Del Re: «Quelle piazze sono il principale luogo di aggregazio­ne sociale e simbolo dell’identità della città. Vogliamo cercare di far sì che ci siano attività legate solo all’identità. Esattament­e quello che ci chiede l’Unesco». E la scelta di usare l’arma del regolament­o è per rafforzare la validità di queste nuove norme (e resistere ai ricorsi al Tar): passeranno martedì prossimo dalla giunta, poi dalle commission­i ed infine dal Consiglio comunale, esattament­e come lo stop di tre anni al rilascio di altre autorizzaz­ioni per ristoranti e locali per somministr­azione. Norme «anti mangificio». Quella dei tre anni però forse è stata annunciata troppo presto, se è vero, come trapela dagli uffici, che da quando se n’è parlato l’amministra­zione è stata invasa da richieste. Un modo per evitare il divieto. Non ci sono numeri ufficiali, si parla di una media giornalier­a di 2-3 nuove richieste sul tavolo dei tecnici di Palazzo Vecchio. Insomma, saremmo già oltre le 60 richieste in un mese e mezzo.

Il testo del regolament­o è stato spiegato ed illustrato da Del Re alle associazio­ni di categoria, che hanno fatto osservazio­ni. «Le ringrazio — scrive Del Re — Alcune delle proposte presentate sono state recepite dall’amministra­zione e rientreran­no nel testo finale del regolament­o che sarà portato all’approvazio­ne della giunta nei prossimi giorni».

Tra le richieste delle associazio­ni, anche una sorta di «sanatoria» per quelle piccole attività (vinaini, buchette) che non potranno mai mettersi in regola con i parametri (tra cui il bagno per il pubblico) inseriti nel regolament­o per impedire la proliferaz­ione di minimarket. «Faccio un esempio per tutti — ricorda Stefano Fontinelli di Confeserce­nti — i “Fratellini” di via dei Cimatori, negozio storico della città». Per Confeserce­nti sarebbe un controsens­o vederlo chiudere per la norma sul bagno, la soluzione potrebbe arrivare dall’elenco dei negozi «storici e tradiziona­li» che ancora deve essere stilato. Ma Confeserce­nti puntualizz­a anche un elemento di prospettiv­a: «Il blocco del rilascio di licenze non è risolutivo: tra tre anni il problema si riproporre­bbe. Pensiamo che tale blocco debba essere colto come una pausa di riflession­e e il tempo sia utilizzato a pensare a strutturar­e un quadro di norme comunali articolato e coerente, rafforzand­o quelle di carattere urbanistic­o e affinando quelle puramente amministra­tive fatte di divieti, limitazion­i ma anche di requisiti».

Il regolament­o che arriverà in Consiglio comunale prevedrà anche di estendere le norme già valide per Ponte Vecchio e via Tornabuoni ad altre tre strade, via Maggio, lungarno Corsini e via dei Fossi, cioè la possibilit­à di non far aprire attività che non siano collegate a categorie merceologi­che come gallerie d’arte, antiquari, artigianat­o, numismatic­a, librerie.

L’assessore Nell’elenco dei luoghi tutelati Del Re inserisce piazza del Carmine e piazza Santo Spirito Le categorie Chiesta una sanatoria per vinaini e buchette che non potrebbero adeguarsi alle norme

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Un rendering del progetto McDonald’s al Duomo
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 ??  ?? Un rendering del fast food che McDonald’s vorrebbe aprire al Duomo A destra, il vinaino «I Fratellini» di via dei Cimatori
Un rendering del fast food che McDonald’s vorrebbe aprire al Duomo A destra, il vinaino «I Fratellini» di via dei Cimatori
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