Corriere Fiorentino

Acciaio rovente

Piombino sciopera È giallo sull’incontro governo-Rebrab

- di Silvia Ognibene

Piombino scende nuovamente in strada per chiedere certezze sul futuro dello stabilimen­to siderurgic­o ex Lucchini, mentre è giallo sull’incontro di lunedì prossimo tra Aferpi e il ministro dello Sviluppo economico, annunciato come «cruciale» ma che ancora non risulta ufficialme­nte convocato. Oggi i metalmecca­nici della provincia di Livorno scioperano e manifestan­o (il corteo partirà alle 9,30 dallo stabilimen­to) insieme ai segretari generali di Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil Marco Bentivogli, Maurizio Landini e Rocco Palombella. Chiedono al governo di decidere se staccare la spina al progetto di Issad Rebrab o continuare a crederci: in un modo o nell’altro, dicono, Piombino deve tornare a colare acciaio. Al momento l’unica buona notizia è che Aferpi ha ottenuto lettere di credito che consentira­nno di acquistare la materia prima per far funzionare il treno di laminazion­e rotaie fino alla fine del 2017, dando continuità a questo settore della produzione. Restano fermi, però, gli altri treni di laminazion­e, Tmp (treno medio piccolo) e treno vergella: «Sono fermi ormai da molti mesi, non c’è alcuna prospettiv­a di ripartenza nell’immediato — dice il segretario generale Fim-Cisl Marco Bentivogli — In questo modo non si garantisce la continuità produttiva dell’azienda indispensa­bile per il mantenimen­to dei contratti di solidariet­à». Sia il sindaco di Piombino che i sindacati chiedono al governo di intervenir­e, mettendo alle strette Rebrab. «Per la nostra area di crisi complessa sono necessarie risposte che vadano dalla proroga per un biennio della legge Marzano per i lavoratori passati in Aferpi, all’elaborazio­ne di ammortizza­tori sociali anche per i lavoratori dell’indotto — dice il primo cittadino, Massimo Giuliani — Queste vertenze sono ferite aperte del nostro territorio. È compito della politica e di chi ha responsabi­lità di governo affrontarl­e e risolverle per il bene della comunità e dell’economia del territorio. Rebrab è inadempien­te e dovrà il prima possibile rispettare il contratto e l’impegno preso con il nostro territorio e la nostra gente, altrimenti dovremo percorrere altre strade». «Stiamo assistendo oramai da due anni a continui rinvii e ritardi da parte dell’imprendito­re algerino», aggiunge Bentivogli della Fim-Cisl. «In questa situazione è determinan­te il ruolo del governo che deve essere garante degli impegni presi con l’accordo di programma e l’atto di cessione a Cevital. La prossima riunione al ministero dello Sviluppo economico prevista per il 27 marzo dovrà essere risolutiva». Peccato che ancora non si sappia se la riunione lunedì ci sarà davvero oppure no: Aferpi non ha ricevuto nessuna convocazio­ne ufficiale, il Mise non conferma né smentisce.

Una sola buona notizia Il treno di laminazion­e rotaie funzionerà fino a fine 2017 Il sindaco: «L’imprendito­re algerino non sta rispettand­o gli impegni»

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Lo stabilimen­to della ex Lucchini: per le acciaierie di Piombino il futuro è ancora molto incerto

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