Acciaio rovente
Piombino sciopera È giallo sull’incontro governo-Rebrab
Piombino scende nuovamente in strada per chiedere certezze sul futuro dello stabilimento siderurgico ex Lucchini, mentre è giallo sull’incontro di lunedì prossimo tra Aferpi e il ministro dello Sviluppo economico, annunciato come «cruciale» ma che ancora non risulta ufficialmente convocato. Oggi i metalmeccanici della provincia di Livorno scioperano e manifestano (il corteo partirà alle 9,30 dallo stabilimento) insieme ai segretari generali di Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil Marco Bentivogli, Maurizio Landini e Rocco Palombella. Chiedono al governo di decidere se staccare la spina al progetto di Issad Rebrab o continuare a crederci: in un modo o nell’altro, dicono, Piombino deve tornare a colare acciaio. Al momento l’unica buona notizia è che Aferpi ha ottenuto lettere di credito che consentiranno di acquistare la materia prima per far funzionare il treno di laminazione rotaie fino alla fine del 2017, dando continuità a questo settore della produzione. Restano fermi, però, gli altri treni di laminazione, Tmp (treno medio piccolo) e treno vergella: «Sono fermi ormai da molti mesi, non c’è alcuna prospettiva di ripartenza nell’immediato — dice il segretario generale Fim-Cisl Marco Bentivogli — In questo modo non si garantisce la continuità produttiva dell’azienda indispensabile per il mantenimento dei contratti di solidarietà». Sia il sindaco di Piombino che i sindacati chiedono al governo di intervenire, mettendo alle strette Rebrab. «Per la nostra area di crisi complessa sono necessarie risposte che vadano dalla proroga per un biennio della legge Marzano per i lavoratori passati in Aferpi, all’elaborazione di ammortizzatori sociali anche per i lavoratori dell’indotto — dice il primo cittadino, Massimo Giuliani — Queste vertenze sono ferite aperte del nostro territorio. È compito della politica e di chi ha responsabilità di governo affrontarle e risolverle per il bene della comunità e dell’economia del territorio. Rebrab è inadempiente e dovrà il prima possibile rispettare il contratto e l’impegno preso con il nostro territorio e la nostra gente, altrimenti dovremo percorrere altre strade». «Stiamo assistendo oramai da due anni a continui rinvii e ritardi da parte dell’imprenditore algerino», aggiunge Bentivogli della Fim-Cisl. «In questa situazione è determinante il ruolo del governo che deve essere garante degli impegni presi con l’accordo di programma e l’atto di cessione a Cevital. La prossima riunione al ministero dello Sviluppo economico prevista per il 27 marzo dovrà essere risolutiva». Peccato che ancora non si sappia se la riunione lunedì ci sarà davvero oppure no: Aferpi non ha ricevuto nessuna convocazione ufficiale, il Mise non conferma né smentisce.
Una sola buona notizia Il treno di laminazione rotaie funzionerà fino a fine 2017 Il sindaco: «L’imprenditore algerino non sta rispettando gli impegni»