Figline, metà Pd contro la sindaca «Rischio Sesto»
«Un clima terribile». No, non è la nebbia che assilla la sindaca di Figline-Incisa Giulia Mugnai. Ma è uno scontro che va avanti da mesi, interno al Pd, e che fa sibilare qualche esponente dem: «Faremo la fine di Sesto». Cioè il sindaco del Pd sfiduciato dal suo stesso partito. L’antefatto è l’inchiesta che vede indagato l’ex sindaco Riccardo Nocentini (non ricandidato al secondo mandato perché battuto da Mugnai alle primarie) per l’alluvione del 2013: l’esondazione di un torrente, a causa di un ponte che doveva essere abbattuto. Il Comune si è costituito parte civile. Una scelta vista da una parte di esponenti del Pd come una rivalsa politica: anche perché la Città metropolitana, pur guidata dal Pd, non si è costituita parte civile. Prima, c’è stata una assemblea con una lite furibonda, a fine febbraio. Poi, una lettera (primo firmatario, l’ex vicesindaco Carlo Artini) di 23 iscritti che attaccavano Mugnai: finora, i Comuni si erano costituiti parte civile contro i propri sindaci solo per casi di corruzione, non per un banale dolo. Insomma, «come fidarsi» di Mugnai, vista la «mancanza totale di rispetto per l’ex sindaco»? Mugnai così «ha dimostrato l’astiosità della sua condotta e di quella della Giunta», si legge nella lettera. «Non credevo si sarebbe arrivati a fare pressioni su una amministrazione su una vicenda del genere», si è sfogata ieri Mugnai, che ha chiesto un intervento al segretario metropolitano Fabio Incatasciato e regionale Dario Parrini. «Quella è una lettera irricevibile, assurda. La costituzione di parte civile, visti i danni ai cittadini e per tutelare l’ente, è un atto dovuto. Mi auguro che sia solo una questione politica». Ecco, infatti, in tanti ci vedono anche i riflessi di uno scontro mai sopito da dopo le primarie e pure in vista del congresso (Mugnai appoggia Orlando), per un Comune dove in consiglio Mugnai ha una maggioranza ballerina: basterebbero tre voti per essere sfiduciata. E i renziani in consiglio sono più che sufficienti. Peggio che a Sesto (a parti invertite), insomma. Incatasciato frena: «Da tempo stiamo cercando di aiutare a trovare serenità di lavoro. Accolgo l’invito della sindaca». Ma si rischia anche qui un caso Sesto, il Pd che sfiducia il suo sindaco? «Non ci sarà, questa è una vicenda dove non ci sono questioni di merito da far naufragare un progetto politico. Figline- Incisa è ben governata e il Pd farà un congresso con molti iscritti». Ma in Valdarno, a volte, la nebbia è più fitta di quanto si pensi.