Chiarot: «Porterò un nuovo clima»
Ieri la nomina di Franceschini del nuovo sovrintendente, che sarà a Firenze martedì
Non farà il pendolare Venezia-Firenze Cristiano Chiarot, nel senso che non resterà veneziano pur prendendo la guida del Maggio a Firenze. Ora che è sovrintendente del nostro teatro dell’Opera — ieri il ministro Dario Franceschini ha firmato il decreto di nomina — non ha dubbi. «Con la mia famiglia ci ricongiungeremo al sud (sorride ndr.). Mia moglie insegna all’università e si muove facilmente, mia figlia vive a Bologna. Si può fare. So che avete scritto che io gioco a tennis, è vero e a questo proposito sono lieto di sapere che vicino al teatro ci sono degli ottimi campi».
Se fino alla fine di aprile sarà affiancato dall’uscente Francesco Bianchi qui a Firenze, è pur vero che al sindaco della sua città, ha promesso che fino a giugno assicurerà un occhio di riguardo alla Fenice: «Finito il periodo di affiancamento all’attuale sovrintendente di Firenze, si aprirà la questione che affronteremo con il sindaco Luigi Brugnaro e il consiglio di indirizzo nell’ottica di una continuità di gestione del teatro come tutti si aspettano» ha detto. Per il resto, incassato il ringraziamento dell’assessore alla cultura della Regione Monica Barni «per avere accettato l’incarico» e di stima del sindaco Nardella che lo definisce «l’uomo giusto al momento giusto», si propone qui a Firenze come l’uomo che unisce. «La mia esperienza alla Fenice — dice — è stata bellissima perché è stato un lavoro corale. Il giorno che il suo giornale ha pubblicato l’indiscrezione sul mio nome a Firenze, ho ricevuto molte attestazioni di stima qui a Venezia. Ecco vorrei creare nella vostra città lo stesso clima. Per prima cosa intendo parlare con sindaco e dirigenti, poi incontrare lavoratori e sindacati». La sfida non è da poco vista l’entità del debito consolidato, oltre 60 milioni di euro, ma lui dice: «Cercherò di portare al Maggio, una grandissima istituzione — penso alla qualità straordinaria del suo festival — la mia esperienza. Sono molto felice di questo incarico e ringrazio Franceschini, Nardella, e Barni per la nomina e per le parole che hanno speso per me. Non ho mai detto che salverò il Maggio, perché non è mio costume fare queste dichiarazioni, ma farò del mio meglio. E come ho già fatto a Venezia cercherò di lavorare in sinergia col territorio, coinvolgendo scuole di musica, università e i giovani». Intanto la sua prima apparizione pubblica a Firenze è prevista per martedì sera: «Verrò a vedere una replica del Flauto Magico che è coprodotto con la Fenice».