«Felice per il primato, ora voglio vincere anche il mondiale»
Il campione livornese neo primatista italiano si allena per Budapest
È entrato nella storia del nuoto italiano frantumando un record che risaliva addirittura al 2000. Gabriele Detti è il nuovo primatista nei 400 stile libero con il tempo di 3’43”36, quattro centesimi in meno rispetto a quanto fece Massimiliano Rosolino alle Olimpiadi di Sidney. «Sapevo che era alla mia portata — commenta il livornese che ha ottenuto medaglia e primato agli assoluti italiani di Riccione — ed è andata bene. Un onore averglielo portato via. Ma non sto a guardare i record. Ho altre mille gare davanti a me e so che i record sono fatti per essere battuti».
Detti è uno dei «gemelli diversi» del nuoto italiano (l’altro è Gregorio Paltrinieri). Il livornese è nato il 29 agosto 1994, l’emiliano il 5 settembre dello stesso anno. Grandi amici e compagni d’allenamento e, sulla carta, senza rivalità. «Non è vero. In gara vogliamo vincere tutti e due. E lavoro tanto per poter mettere la mano davanti a quella di Greg. Quando sono sul blocchetto ad aspettare lo start non guardo in faccia a nessuno. Poi, fuori dalla piscina, torniamo a scherzare e a trovare la miglior forma fisica insieme». Detti ha battuto Paltrinieri nella gara tricolore degli 800. Qual è la differenza tra i due?. «Io – risponde sorridendo il primatista italiano — sono livornese e parlo facile. Ho la battuta sempre pronta».
La carriera del labronico è in ascesa dopo un 2016 con due bronzi a Rio de Janeiro, l’oro agli Europei di Londra e gli argenti negli 800 e 1.500, le stesse specialità di Paltrinieri che è l’atleta da battere ai mondiali estivi che si svolgeranno a Budapest.
Spronato dallo zio Stefano Morini, che allena entrambi gli atleti che rappresentano il presente e il futuro del nuoto azzurro, Gabriele Detti a soli 17 anni ha fatto la valigia e ha lasciato la famiglia per andare a nuotare al centro federale di Ostia. «Ma non è stata una In alto Gabriele Detti e Greg Paltrinieri in vasca a Rio Sopra Gabriele, neo primatista italiano scelta difficile. Era quello che volevo. È vero ho perso gli amici di un tempo, che continuano a tifare per me, ma ho conosciuto altre persone. E poi gli allenamenti sono quotidiani e duri però consentono anche di avere qualche ora di tempo libero».
Stefano Morini punta molto sul nipote. «È determinato e in crescita ma, come gli dico sempre, la finale deve ancora arrivare. Per finale intendo sempre l’appuntamento più importante dell’anno. Ci stiamo preparando per il mondiale che dal 23 luglio ci vedrà protagonisti in Ungheria. Gabriele è un ragazzo d’oro e non lo dico perché è mio parente. Insieme a Paltrinieri ha accettato di mettersi in gioco. Nello sport si vince e si perde e loro ne sono consapevoli. Hanno un bel rapporto e diventano leggermente nemici solo in gara». Entusiasta del record? «Strafelice. Diciassette anni fa si nuotava con un costume diverso — aggiunge Morini — che permetteva di scivolare meglio in acqua. Ora sto cercando di convincere Gabriele a fare anche la staffetta 4x200. In batteria, a Riccione, ha fatto il miglior tempo mondiale di quest’anno anche se deve, prima di tutto, concentrarsi su 400, 800 e 1.500».
Ma Morini non si accontenta dei suoi due pupilli. «Sto allenando anche un altro toscano, Filippo Megli. È arrivato secondo nella gara vinta da Gabriele e sono convinto che presto si farà spazio tra Paltrinieri e Detti».