Un altro crac per Pepito Rossi, che rischia di dover smettere
Lo sguardo verso il cielo, le scuse alla curva viola, il siparietto con Chiesa, Bernardeschi e Babacar in campo. E poi anche il saluto, a fine partita, nello spogliatoio degli ex compagni. Il piede di Emiliano Viviano potrebbe diventare l’ostacolo decisivo per la mancata qualificazione europea della Fiorentina. Un destino beffardo per un tifoso di curva Fiesole come lui, che tutto avrebbe voluto meno che evitare una vittoria importantissima alla sua Fiorentina. Sarà per questo che la testa del professionista, appena finita la partita, ha lasciato spazio al cuore. Il portiere della Samp infatti aveva appena sventato il pericolo di perdere la partita all’ultima azione, l’Emiliano tifoso però, quello che chiama la figlia Viola e si fa tatuare il Ponte Vecchio sul braccio, si disperava per l’occasione persa dalla sua Fiorentina. Un conflitto d’interessi del tutto singolare, vissuto con un imbarazzo così palese da rendere la scena unica nel suo genere: «Viviano? In campo mi ha detto “non hai visto che ero già in terra?” — racconta sincero Babacar — purtroppo però io ero stanco e sono arrivato al tiro con la testa bassa». Una battuta quella fatta dal numero uno doriano al centravanti viola, per altro chiarita in serata attraverso Twitter: «Se qualcuno proprio ci tiene a saperlo — ha scritto il portiere — a fine partita ero incazzato per il secondo gol subito! Non fate chiacchiere da bar! E vorrei aggiungere che non ho parlato di questo con Babacar». Incidente diplomatico chiarito dunque, anche perché nel frattempo qualche tifoso della Samp, sempre sui social, si era chiesto il motivo di tanta disperazione a fine partita per una parata comunque decisiva. E dire che proprio «Vivio», dopo una partita praticamente impeccabile, si era fatto trovare troppo fuori porta nell’azione del 2-2 viola. La sua posizione troppo avanzata e fuori porta infatti, aveva permesso a Babacar di pareggiare e rendere meno vano un secondo tempo viola da applausi: «Vivo l’attesa della partita con ansia», aveva detto Emiliano al Corriere Fiorentino, «contro la Fiorentina se faccio errori è perché sono tifoso, se paro allora dicono che remo contro». E così è andata per davvero. Non è la prima volta comunque che Viviano diventa decisivo contro la Fiorentina, anzi. Quando giocava nel Palermo si ricordano sue grandi parate e soprattutto al Franchi. Merito (o colpa, dipende dai punti di vista) di quell’intreccio di sentimenti che qualche volta lo esalta e qualche volta lo rende impacciato, come nel suo imprecare per un gol che lui stesso aveva appena evitato.