IL SEMAFORO NO: AGRICOLTORI CONTRO L’EUROPA
Gli agricoltori toscani contro le «etichette a semaforo» che l’Europa vorrebbe imporre sugli alimenti. Secondo la Coldiretti questo tipo di etichetta (già adottata nel Regno Unito) potrebbe colpire i prodotti del Made in Italy dando indicazioni sbagliate e fuorvianti. Le cosiddette «etichette a semaforo» consistono nell’apporre sulle confezioni dei prodotti alimentari un’informazione sul contenuto in calorie, grassi, zuccheri e sale, usando i colori verde, arancione e rosso: il verde indica un basso contenuto di questi elementi, il rosso una percentuale elevata. Una catalogazione «assurda» secondo il presidente di Coldiretti Toscana Tullio Marcelli, «che non si basa sulle quantità effettivament e consumate, ma solo sulla generica presenza di un certo tipo di sostanze. Un sistema che finisce per escludere paradossalmente dalla dieta alimenti sani e promuovere, ad esempio, bevande gassate senza zucchero, fuorviando i consumatori». Tesi sposata anche da molti nutrizionisti. Il sistema del semaforo, caldeggiato da numerose multinazionali (a partire da Coca Cola e Nestlé) potrebbe danneggiare le produzioni Dop italiane, l’85% delle quali verrebbe colpita dalla catalogazione per colori: un comparto che in Italia vale 11,5 miliardi, con la Toscana in prima fila. Un esempio: il prosciutto toscano, che viene stagionato con una abbondante salatura, risulterebbe più dannoso per la salute di una bibita gassata. Dalla loro gli agricoltori e i produttori toscani hanno il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina, intenzionato a ribadire in sede europea il no dell’Italia a questa iniziativa. Anche gli europarlamentari Paolo De Castro e Elisabetta Gardini e l’ambasciatore Giovanni Pugliese si sono impegnati in un’azione di lobby. La percentuale delle Dop che verrebbe colpita dalla nuova classificazione