Chi sale, chi scende: il borsino del calcio toscano Dai campionati professionistici a quelli dei dilettanti
Pisa
Avanti insieme. Corrado e Gattuso. Dal vertice tra presidente e allenatore è maturata la convinzione che la rivoluzione derivante da un eventuale esonero del tecnico, o da sue dimissioni, aggraverebbe la crisi di un Pisa a secco di successi da 8 turni, anziché attenuarla. Per quanto abbia ammesso le difficoltà nel scovare l’origine del
problema, Ringhio non intende abbandonare la nave prima che (eventualmente) affondi, anche per non scaricare le responsabilità su una squadra che però…. «non gioca da squadra». Con il Cesena neppure le maglie celebrative per il 108esimo compleanno della società sono servite. Restano 7 partite (la prima a Pasquetta con l’Avellino, sempre in casa) per risollevarsi dal penultimo posto, approfittando delle possibili
penalizzazioni per Latina e irpini.
Livorno
Secondo posto, addio. L’aritmetica non ha ancora emesso la sua
sentenza, ma il Livorno, di fatto, è costretto a riporre in un cassetto l’aspirazione di bypassare il primo turno play-off. Lo 0-0 col Pontedera è stato l’ennesimo passo falso, reso tale (anche) dal rigore fallito da Vantaggiato. Un episodio non isolato: trattasi del
quinto penalty cestinato in campionato. Errori in serie che costano carissimi in termini di punti, senza i quali puntare a qualcosa di più sarebbe stato lecito. E possibile. «Ormai l’obiettivo è il terzo posto, ci troviamo a recriminare», la riflessione amara di Foscarini: con il Tuttocuoio giovedì nel turno pre-paquale non sono ammessi atri passi falsi. Amaranto pallido, granata vivissimo. Il Pontedera, con lo 0-0 del Mannucci, ha ottenuto il settimo risultato utile di fila, pur restando in dieci per 22’. Salvezza diretta sempre più vicina.
Arezzo
Il regalo per il rinnovo di contratto Davide Moscardelli se l’è concesso due giorni più tardi, con un gol — il sedicesimo in campionato — che non è però bastato all’Arezzo, stoppato sul 3-3 dalla Giana Erminio. Un sabato comunque speciale per il bomber con la barba (sempre più lunga…), a cui i tifosi hanno dedicato applausi, cori e persino uno striscione («Uomo vero, atleta e capitano... Moscardelli e Curva Sud qua la mano!»), manifestazioni d’affetto per un singolo giocatore come non se ne vedevano da una
decina d’anni (Floro Flores il beniamino di allora). Protagonista in campo e sui social (boom di like e condivisioni per ogni video con le sue prodezze), a 37 anni ha giurato fedeltà all’Arezzo rinunciando alle sirene della Serie B. Per tornarci in amaranto. Barba del capitano Davide Moscardelli, 37 anni, sabato la scorsa settimana ha prolungato fino al 2018 il suo contratto con l’Arezzo
Rappresentative
Si possono perdere le staffe e le occasioni. L’una è stata conseguenza dell’altra per Andrea Berrettini, giocatore degli Allievi Elite dell’Atletico Lucca, escluso dalla lista dei convocati della selezione Toscana per il Torneo delle Regioni non per motivi tecnici ma disciplinari. Il commissario tecnico Stefano Mannelli ha applicato una sorta di
codice etico punendo l’attaccante, squalificato in campionato per dieci turni. «Spinta con entrambe le mani all’arbitro, calcio alla panchina e maglietta gettata a terra». Questa — secondo il bollettino del giudice sportivo — l’escalation di rabbia costata la
maxi-squalifica al giovane dopo un’espulsione per doppia ammonizione. Una rinuncia pesante. Per tutti, visti i 27 centri in stagione. Ma fare gol non basta.
Ponte Rondinella M.
Dovrà soffrire fino alla fine. La sconfitta netta in casa contro il Tavola, terza in classifica (Prima Categoria, girone B), condanna la Rondinella a giocarsi tutto nelle ultime due gare. Complice la pausa pasquale i biancorossi avranno un paio di settimane per preparare la sfida chiave di Ponte a Caiano. Restano un paio anche i punti vantaggio sulla zona play-out. Dopo l’arrivo di Ugo Bartolini come ds ecco un altro pezzo importante in società, Ilario Saturni al settore giovanile, nome a Firenze considerato una garanzia nel settore. Mosse che fanno intendere la volontà di gettare basi importanti. Ma prima serve mantenere la categoria.
Lucchese
Un tempo ciascuno e un punto più utile alla Lucchese che non alla Pistoiese (fischiata dai propri tifosi a fine gara). I rossoneri hanno approfittato della sconfitta della Pro Piacenza, (ri)agganciandola al decimo posto, l’ultimo disponibile per entrare nei play-off, nonostante il fardello dei 2 punti di penalizzazione (eredità della gestione Bacci) e i gioielli venduti a gennaio per esigenze di
bilancio. Gli arancioni invece si avvicinano a piccoli passi verso la salvezza diretta, da considerarsi
imperativo categorico ora che le possibilità di centrare gli spareggi promozione sono ridotte al minimo, colpa di un rendimento troppo discontinuo. «Siamo artefici del nostro destino», la convinzione di Giovanni Lopez che ha raccolto 5 punti (una vittoria e due pari) in una settimana dopo aver preso il posto di Galderisi sulla panchina rossonera.
Siena
Dopo la tempesta non è arrivata la quiete. Lo sfogo clamoroso della presidentessa Anna Durio a seguito del ko con la Cremonese non ha sortito effetti: nel turno infrasettimanale sul campo del Tuttocuoio la rete del pareggio all’ultimo istante del recupero di Marotta ha almeno evitato il
tracollo in zona play-out, e salvato la panchina di Cristiano Scazzola. Che è tornata a traballare dopo l’ennesimo scivolone sabato in casa col Renate. La decima sconfitta di un 2017 da incubo in cui la Robur ha raccolto solo 10 punti (3 vittorie ed un pari) in 14 gare, uno nelle ultime quattro. L’unico numero che consola i bianconeri è il 6, ovvero i punti di margine che conserva nonostante tutto sulla zona spareggi a sole 4 gare dalla fine: saranno sufficienti (anche ad evitare il secondo
esonero dopo quello di Colella)?
Poggibonsi
Quando si dice giocare per l’orgoglio. Una squadra che nel girone di ritorno ha soltanto perso, che arriva da 16 (!) sconfitte
consecutive risorge nella gara più sentita: Poggibonsi batte Colligiana 2 a 1. Potere di un derby. La vittoria di ieri è servita solo a rinviare per i giallorossi (serie D, girone D) la retrocessione matematica in Eccellenza, tredici anni dopo la ripartenza dal fallimento. Appuntamento rimandato (l’ultimo precedente fuori dai campionati nazionali nel 1998) anche per il Grosseto, ieri travolto 6-0 dall’Argentina (di Arma di Taggia, Liguria). Un 12-0 in terza divisione spagnola ha spedito su tutte le prime pagine, e
in prigione accusato di combinare le partite addirittura col contributo
della malavita, il presidente dell’Eldense, Nobile Capuani. Dg del Poggibonsi fino a dicembre, ha lasciato macerie. Si spera solo quelle.