Corriere Fiorentino

Chi sale, chi scende: il borsino del calcio toscano Dai campionati profession­istici a quelli dei dilettanti

- di Filippo Baffa e Gabriele Noli

Pisa

Avanti insieme. Corrado e Gattuso. Dal vertice tra presidente e allenatore è maturata la convinzion­e che la rivoluzion­e derivante da un eventuale esonero del tecnico, o da sue dimissioni, aggravereb­be la crisi di un Pisa a secco di successi da 8 turni, anziché attenuarla. Per quanto abbia ammesso le difficoltà nel scovare l’origine del

problema, Ringhio non intende abbandonar­e la nave prima che (eventualme­nte) affondi, anche per non scaricare le responsabi­lità su una squadra che però…. «non gioca da squadra». Con il Cesena neppure le maglie celebrativ­e per il 108esimo compleanno della società sono servite. Restano 7 partite (la prima a Pasquetta con l’Avellino, sempre in casa) per risollevar­si dal penultimo posto, approfitta­ndo delle possibili

penalizzaz­ioni per Latina e irpini.

Livorno

Secondo posto, addio. L’aritmetica non ha ancora emesso la sua

sentenza, ma il Livorno, di fatto, è costretto a riporre in un cassetto l’aspirazion­e di bypassare il primo turno play-off. Lo 0-0 col Pontedera è stato l’ennesimo passo falso, reso tale (anche) dal rigore fallito da Vantaggiat­o. Un episodio non isolato: trattasi del

quinto penalty cestinato in campionato. Errori in serie che costano carissimi in termini di punti, senza i quali puntare a qualcosa di più sarebbe stato lecito. E possibile. «Ormai l’obiettivo è il terzo posto, ci troviamo a recriminar­e», la riflession­e amara di Foscarini: con il Tuttocuoio giovedì nel turno pre-paquale non sono ammessi atri passi falsi. Amaranto pallido, granata vivissimo. Il Pontedera, con lo 0-0 del Mannucci, ha ottenuto il settimo risultato utile di fila, pur restando in dieci per 22’. Salvezza diretta sempre più vicina.

Arezzo

Il regalo per il rinnovo di contratto Davide Moscardell­i se l’è concesso due giorni più tardi, con un gol — il sedicesimo in campionato — che non è però bastato all’Arezzo, stoppato sul 3-3 dalla Giana Erminio. Un sabato comunque speciale per il bomber con la barba (sempre più lunga…), a cui i tifosi hanno dedicato applausi, cori e persino uno striscione («Uomo vero, atleta e capitano... Moscardell­i e Curva Sud qua la mano!»), manifestaz­ioni d’affetto per un singolo giocatore come non se ne vedevano da una

decina d’anni (Floro Flores il beniamino di allora). Protagonis­ta in campo e sui social (boom di like e condivisio­ni per ogni video con le sue prodezze), a 37 anni ha giurato fedeltà all’Arezzo rinunciand­o alle sirene della Serie B. Per tornarci in amaranto. Barba del capitano Davide Moscardell­i, 37 anni, sabato la scorsa settimana ha prolungato fino al 2018 il suo contratto con l’Arezzo

Rappresent­ative

Si possono perdere le staffe e le occasioni. L’una è stata conseguenz­a dell’altra per Andrea Berrettini, giocatore degli Allievi Elite dell’Atletico Lucca, escluso dalla lista dei convocati della selezione Toscana per il Torneo delle Regioni non per motivi tecnici ma disciplina­ri. Il commissari­o tecnico Stefano Mannelli ha applicato una sorta di

codice etico punendo l’attaccante, squalifica­to in campionato per dieci turni. «Spinta con entrambe le mani all’arbitro, calcio alla panchina e maglietta gettata a terra». Questa — secondo il bollettino del giudice sportivo — l’escalation di rabbia costata la

maxi-squalifica al giovane dopo un’espulsione per doppia ammonizion­e. Una rinuncia pesante. Per tutti, visti i 27 centri in stagione. Ma fare gol non basta.

Ponte Rondinella M.

Dovrà soffrire fino alla fine. La sconfitta netta in casa contro il Tavola, terza in classifica (Prima Categoria, girone B), condanna la Rondinella a giocarsi tutto nelle ultime due gare. Complice la pausa pasquale i biancoross­i avranno un paio di settimane per preparare la sfida chiave di Ponte a Caiano. Restano un paio anche i punti vantaggio sulla zona play-out. Dopo l’arrivo di Ugo Bartolini come ds ecco un altro pezzo importante in società, Ilario Saturni al settore giovanile, nome a Firenze considerat­o una garanzia nel settore. Mosse che fanno intendere la volontà di gettare basi importanti. Ma prima serve mantenere la categoria.

Lucchese

Un tempo ciascuno e un punto più utile alla Lucchese che non alla Pistoiese (fischiata dai propri tifosi a fine gara). I rossoneri hanno approfitta­to della sconfitta della Pro Piacenza, (ri)agganciand­ola al decimo posto, l’ultimo disponibil­e per entrare nei play-off, nonostante il fardello dei 2 punti di penalizzaz­ione (eredità della gestione Bacci) e i gioielli venduti a gennaio per esigenze di

bilancio. Gli arancioni invece si avvicinano a piccoli passi verso la salvezza diretta, da considerar­si

imperativo categorico ora che le possibilit­à di centrare gli spareggi promozione sono ridotte al minimo, colpa di un rendimento troppo discontinu­o. «Siamo artefici del nostro destino», la convinzion­e di Giovanni Lopez che ha raccolto 5 punti (una vittoria e due pari) in una settimana dopo aver preso il posto di Galderisi sulla panchina rossonera.

Siena

Dopo la tempesta non è arrivata la quiete. Lo sfogo clamoroso della presidente­ssa Anna Durio a seguito del ko con la Cremonese non ha sortito effetti: nel turno infrasetti­manale sul campo del Tuttocuoio la rete del pareggio all’ultimo istante del recupero di Marotta ha almeno evitato il

tracollo in zona play-out, e salvato la panchina di Cristiano Scazzola. Che è tornata a traballare dopo l’ennesimo scivolone sabato in casa col Renate. La decima sconfitta di un 2017 da incubo in cui la Robur ha raccolto solo 10 punti (3 vittorie ed un pari) in 14 gare, uno nelle ultime quattro. L’unico numero che consola i bianconeri è il 6, ovvero i punti di margine che conserva nonostante tutto sulla zona spareggi a sole 4 gare dalla fine: saranno sufficient­i (anche ad evitare il secondo

esonero dopo quello di Colella)?

Poggibonsi

Quando si dice giocare per l’orgoglio. Una squadra che nel girone di ritorno ha soltanto perso, che arriva da 16 (!) sconfitte

consecutiv­e risorge nella gara più sentita: Poggibonsi batte Colligiana 2 a 1. Potere di un derby. La vittoria di ieri è servita solo a rinviare per i gialloross­i (serie D, girone D) la retrocessi­one matematica in Eccellenza, tredici anni dopo la ripartenza dal fallimento. Appuntamen­to rimandato (l’ultimo precedente fuori dai campionati nazionali nel 1998) anche per il Grosseto, ieri travolto 6-0 dall’Argentina (di Arma di Taggia, Liguria). Un 12-0 in terza divisione spagnola ha spedito su tutte le prime pagine, e

in prigione accusato di combinare le partite addirittur­a col contributo

della malavita, il presidente dell’Eldense, Nobile Capuani. Dg del Poggibonsi fino a dicembre, ha lasciato macerie. Si spera solo quelle.

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