Nella rete
Sammezzano, un recinto al castello 50 mila in attesa
Chiuso e ora anche recintato, mentre 50 mila persone sono in lista di attesa per poterlo visitare. Il castello di Sammezzano, in vista della prossima asta giudiziaria, il 9 maggio, è stato isolato con una rete: intorno alla tenuta il giudice dell’esecuzione ha predisposto l’installazione di una barriera e di ulteriori telecamere di sorveglianza, per conservare il bene, che è in custodia all’Istituto delle Vendite Giudiziarie di Firenze.
Per il movimento civico Save Sammezzano le nuove misure contribuiranno a tenere lontani i vandali, e a evitare danni e razzie, ma per il sindaco di Reggello Cristiano Benucci «non sono un buon segno». Così infatti verrebbe ostacolata anche l’attività dei volontari del comitato Fpxa Sammezzano, che lo tenevano sotto controllo e in collaborazione con la proprietà organizzavano occasionalmente visite guidate nella tenuta. «Le aperture al pubblico erano un modo per sorvegliarlo, per farlo vedere e tenere la gestione ordinaria», spiega Benucci. «In questo modo temo l’abbandono, se l’asta dovesse andare deserta». Il castello, realizzato nel 1605 per volere della famiglia Ximenes D’Aragona e riprogettato in stile orientale dal marchese Ferdinando Panciatichi Ximenes nella seconda metà dell’Ottocento, è chiuso da 25 anni. Dopo il fallimento della Castle spa, società inglese che lo aveva acquistato nel 2001 e che avrebbe voluto trasformarlo in un country club, è stato messo in vendita più volte, ma senza esito positivo. E adesso potrebbe diventare ancor più inaccessibile. «La recinzione non appare facilmente removibile, organizzare nuove visite sembra difficile». commenta il presidente del comitato Sammezzano Massimo Sottani. L’ultima apertura al pubblico del castello, che è stato eletto «Luogo del Cuore» Fai 2016, risale allo scorso autunno e ha avuto un boom di richieste: 16 mila al minuto, da tutto il mondo, persino dal Giappone, dalla Nuova Zelanda, dall’Argentina. Ma i volontari hanno potuto far entrare solo 800 persone al giorno, per due giorni. Ne sono rimaste fuori decine di migliaia: il comitato stima circa 50 mila visitatori. «La lista di attesa è lunghissima ma allo stato attuale non sappiamo se e quando sarà possibile organizzare altre aperture», spiega Sottani.
A proposito della nuova recinzione, Sottani dice: «La rete che hanno messo è uno schermo speriamo serva a proteggerlo, se siamo vicini a una svolta. Viceversa, se l’asta dovesse andare ancora deserta, rischia di cadere di nuovo nell’oblio. Ma questa volta il castello non reggerebbe ad altri anni di abbandono». Insomma, dice il presidente del comitato, «se siamo a una svolta bene, altrimenti deve intervenire lo Stato».
L’allarme del sindaco «Le aperture erano un modo per tenerlo sotto controllo, ora temo l’abbandono»